Rassegna storica del Risorgimento

FARINI LUIGI CARLO ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <54>
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Fernando Manzoni
Quale scopo poteva ancora avere questa corrispondenza quando Cavour più non si faceva illusioni sulla politica di oltre Manica e ormai aveva già fatto la sua scelta? La migliore risposta la troviamo nella celebre lettera che Cavour scriveva a re Vittorio Emanuele, il 24 luglio 1858, per informarlo sull'esito dei colloqui di Plombières; in essa si legge fra l'altro: L'Empereur compte positi-vement sur la neutralité de l'Angleterre; il m'a recommandé de faire tous nos efforts pour agir sur l'opinion publique daus ce pays pour forcer son gouverne-uient, qui en est l'esclave, à ne rien entreprendre en faveur de l'Autriehe . 9 Occorreva perciò continuare ad agitare la questione italiana presso l'opinione pubblica inglese, presentare l'alleanza francosarda come un'inevitabile conse­guenza della politica britannica, insistere nel dimostrare come contraria all'inte­resse inglese la preponderanza austriaca in Italia.
Nel primo articolo, del 6 agosto, Farini si permetteva di ironizzare sulle voci che correvano sul convegno di Plombières: Voi sapete dai giornali come [Ca­vour] sia stato festeggiato a Ginevra, e vi sarà pure giunta notizia della sua visita a Plombières. Qui era corsa voce di questa gita, ma pochi vi prestavano fede; e la Gazzetta di Milano fra l'altro scherniva chi il credesse. Un dispaccio telegra­fico di Parigi è giunto a schernire l'austriaca Gazzetta ed a fornire materia agli indovinelli sugli abboccamenti del nostro Presidente del Consiglio coll'imperatore di Francia . Ma la verità non si poteva nascondere, ed ecco, il 18 agosto, Farini cominciare a parlare chiaro, a intraprendere un'opera di... persuasione presso l'opinione britannica di fronte al fatto compiuto: Per ciò che riguarda l'alleanza colla Francia, egli è naturale ohe avendo il governo inglese mostrata troppa pie­ghevolezza verso l'Austria, e d'altra parte la Francia avendo suoi soldati a Roma, e grande influenza sul continente, il Conte di Cavour tenga in sommo pregio l'amicizia politica dell'Imperatore Napoleone .
Ormai lo scrivere su una rivista inglese significava assumersi un compito ingrato, dover commentare avvenimenti ostici ai lettori, polemizzare, recriminare sul passato, addossare sullo stesso governo inglese la responsabilità di uno svilup­po degli eventi che ora il paese considerava con crescente preoccupazione. Un'al­tra nota spiacevole per l'Inghilterra era la cessione alla Russia da parte del Pie­monte di un ricovero a Villafranca per il suo naviglio del Mediterraneo. E Farini, costretto a spiegare il fatto, si comportava con grande franchezza: Dico adunque che se i giornali inglesi pigliano il fatto di Villafranca come un indizio di amicizia e di buona intelligenza della Sardegna colla Russia, essi colgono nel segno. Sì, egli è indubitato che sono ottime le relazioni fra le due corti e fra i due Gabinetti, egli è anche indubitato che la Francia vede di buon occhio cosiffatta amicizia.
Ora ragioniamo. D'onde è avvenuto che siansi stretti codesti legami, dai quali, io non dissimulo, possono seguire effetti gravi? Che giova, o Signori, il. nasconderlo? La condotta dei vostri Gabinetti verso l'Italia è stata la cagione dell'indirizzo che ha preso il Gabinetto di Sardegna. Permettetemi di dire la verità sulla condotta dei vostri ministri: permettetemelo, dacché sapete che nis-suno più di me desiderava e desidera una stretta alleanza coU'Inghilterra, e nissuno più di me lamenta che il Piemonte per bene d'Italia abbia dovuto cer­care altri alleati!. 2) Proseguiva rifacendo la storia della politica inglese verso
*) V. in FRANCO VALSECCHI, V Unificazione italiana e la politica europea* Molano, 1939, pp. 326-7.
2) Continental Review, 6 ottobre 1858.