Rassegna storica del Risorgimento
SALVEMINI GAETANO
anno
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1959
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pagina
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61
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SALVEMINI E LA STORIA DEL RISORGIMENTO
(CONSIDERAZIONI A PROPOSITO DI UN LIBRO RECENTE)
A poco più dì un anno dalla morte del Salvemini, uno dei snoi più affezio-nati discepoli, Enzo Tagliacozzo, pubblica ora un'accurata e commossa biografìa dello storico pugliese, della quale già alcune parti avevano visto la luce separatamente su diverse riviste italiane."
Di notevole interesse, anche per i curiosi particolari inediti che vi sono riportati, sono le pagine iniziali sull'ambiente cittadino e familiare nel quale il ragazzo visse i suoi primi anni e iniziò i suoi studi, fatto oggetto delle divergenti attenzioni di un padre garibaldino e di uno zio prete e borbonico. Vengono poi gli anni fiorentini, le prime esperienze universitarie e politiche, l'incontro con i testi marxisti e le appassionate discussioni sul socialismo, gli studi di storia medievale. Il Tagliacozzo studia quindi minutamente l'attività politica e pubblicistica del Salvemini nel primo decennio del secolo, le lotte per la scuola e per gli insegnanti, i dibattiti nel partito socialista fino al suo distacco da esso; e, ancora, le avventure e disavventure elettorali a Moffetta, la fondazione e la direzione dell'Unità. Nell'ultima parte è poi esaminato l'atteggiamento del Salvemini durante la neutralità e nel periodo bellico, la sua attività pubblicistica e parlamentare nel dopoguerra fino al definitivo successo del fascismo (la biografia del Tagliacozzo si arresta al 1925). In appendice, infine, sono riportati tre articoli già precedentemente pubblicati dall'autore su varie riviste: una recensione a Prelude lo World War II, un breve ritratto del Salvemini e una narrazione delle sue ultime ore.
Si desidererebbe forse, qua e là, un maggior approfondimento di qualche punto: ad esempio il significato delle letture marxiste del giovane e le tracce che esse lasciarono in lui, o la sua collaborazione alla Voce, alla quale si accenna forse troppo rapidamente. Ma la narrazione è per lo più precisa e completa, oltre ad essere sempre, si sarebbe tentati di dire saiveminianamente , assai chiara. D'altra parte, come è detto nella prefazione, più che non una valutazione critica del posto occupato dal Salvemini nella storia italiana di un cinquantennio, il Tagliacozzo ha voluto offrire un contributo alla conoscenza dell'uomo e del suo pensiero, fondamento indispensabili- a quel maturato giudizio che altri, o il Tagliacozzo stesso, sarà in grado di dare.
Dalle pagine di questo libro risulta inrùeme confermata e approfondita l'immagine del Salvemini che già si conoscer a: studioso severo, ma attento ai problemi del proprio tempo e sempre pronto a scendere in campo per combattere l'ingiustizia e la corruttela, incarnazione, come è parso affettuosamente al Valeri, dell'eterno Don Chisciotte (e un necessario Don Chisciotte...); educatore e maestro di democrazia; avverso a ogni forma di retorica in nome di un sano empirismo e di un nativo gusto del concreto e di ciò che è chiaro e razionale; moralista intransigente, ma capace di comprensione e privo di asprezze.
*) E. TAGLIACOZZO, Gaetano Salvemini nel cinquantennio liberale, Firenze, La Nuova Italia, 1959, pp. XV-279.