Rassegna storica del Risorgimento
SALVEMINI GAETANO
anno
<
1959
>
pagina
<
62
>
62 Gianni Sofiri
Attraverso la figura del Salvemini passano sotto gli occhi del lettore alcuni tra i momenti e i problemi più vivi della recente storia italiana, nella quale il Salvemini ebbe spesso parte attiva, finché non fu costretto dalla dittatura all'esilio. Ma proprio per il gran numero e la complessità dei problemi che la lettura di questo libro può far sorgere, una loro puntuale discussione comporterebbe necessariamente il rischio di un'estrema superficialità. Per questo si è pensato di sviluppare brevemente un aspetto dell'attività del Salvemini, con l'esporre alcune considerazioni, prive d'altronde di eccessive pretese, sui suoi studi di storia del Risorgimento: la qua! cosa, BU questa rivista, vuol essere anche un sia pur modesto omaggio alla memoria dello storico scomparso.
Veramente il Salvemini provava una certa avversione per il termine Risorgimento , al quale avrebbe preferito quello di Italia moderna : -) avversione condivisa del resto, nei primi decenni del secolo, da più di uno tra i nostri storici maggiori. Cosi, ad esempio, in una recensione al Raulich, il Volpe deplorava giustamente che la storia d'Italia nel XVIII e XIX secolo venisse presentata solitamente come una storia del patriottismo italiano nel secolo XIX , è l'Anzilotti, certo assai più benevolo nei confronti dei moderati di quanto non fosse il Salvemini, aveva un odio speciale, per l'astrazione del " Risorgimento e non volle partecipare... a una commissione di concorso per l'insegnamento di tale " materia,,, per non favorire quella che riteneva una concezione artificiosa ed antistorica, atta a travisare l'intima comprensione della complessa unità delle condizioni reali d'Italia negli ultimi secoli . 2)
Occorre, però, ricordare come questa coincidenza di posizioni tra storici in realtà assai diversi fosse, sì, il risultato di una nuova attenzione ai concreti fatti economici e sociali, ma affondasse pure le sue radici e nel Salvemini soprattutto in un vivo desiderio di reagire alle deformazioni della storiografia allora dominante: la quale, pur avendo ormai sanato in parte, nell'accettazione dei risultati del processo risorgimentale, il dissidio tra la versione ufficiale dei sabaudisti e dei moderati e quella dell'opposizione mazziniana, appariva tuttavia ancora dominata da intenti agiografici e retoricamente encomiastici. ') E malgrado l'accennata diffidenza verso l'uso stesso del termine Risorgimento, o, forse, grazie proprio a quella diffidenza, il Salvemini ha segnato anche inonesto campo di studi un'orma notevolissima, tanto che a W. Maturi è parso che a lui principalmente spettasse il gran merito di aver iniziato la problematica moderna nel campo degli studi storici dalla Rivoluzione francese al Risorgimento .*
1) E. SESTAN, Salvemini storico e maestro, in Rivista Storica Italiana, LXX (1958), pp. 5-43, particolarmente p. 29. Cfr. anche, sul Salvemini storico; E. RAGIONIERI, Gaetano Salvemini storico e politico, in Belfagor, V (1950), pp. 514536: R. ROMEO, Salvemini storico, ne II Mondo, Roma, 24 settembre 1957; F. VENTURI, Salvemini storico, ne II Ponte, XIII (Ì957), pp. 1794-1801; E. SESTAN, Salvemini medievalista, in Rassegna Storica Toscana, TV (1958), pp. 85-91; P. Posai, Salvemini storico dell'età moderna e contempo-ranca, ibid., pp. 93-120.
2) G. YOLMÌ, Momenti di storia italiana, Firenze 1925, p. 235; N. OTTOKAR emonio AnxilotU, in Leonardo, I (1925), pp. 12-13.
*) Cfr. F. VAXBECCHI, Appunti per una storia della storiografia sul Risorgimento, Gli inizi, in Studi storici in onore di Gioacchino Volpe, II, Firenze, 1958, pp. 1063-1102, particolarmente le pp. conclusive.
*) W. MATURI, Gli studi di storia moderna e contemporanea, in Cinquantanni di vita intellettuale italiana, JH96-1946, I, Napoli, 1950, p. 257.