Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; MAMELI GIORGIO
anno
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1918
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pagina
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611
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Il contrammiraglio Giorgio Mameli nel 1849 6tl
di essere esaminato, domanda il suo posto ohe gli è assegnato ; non ha carta, non libri, i suoi compagni lo servono di tutto ; provato * immediatamente, guadagna un posto distinto, tutto questo lo stesso giorno ; l'indomani è fatto censore, per qualche tempo fa una guerra arrabbiata per combattere i suoi competitori ; divenuto allora eguale cessa, cambia il desiderio, l'ambizione, e diviene più geloso degli allori dei suoi compagni che dei propri e così continuò sin che visse.
Fu da quest'epoca che si svegliò in lui quell'indicibile amor di patria ; fu d'allora che principiò quella vita agitata, spinto dai suoi compagni ohe ne ammiravano l'intelletto, egli stesso Mi tròv6':~'il primo in ogni cosa, forse più per altrui impulso che per propria inclinazione, giacché il suo carattere era contemplativi Avrebbe servito il Governo con lo stesso zelo se avesse ricevuto da questo miglior accoglienza, ma il più che contribuì a renderlo repubblicano, furono i forti torti al padre che idolatrava e la condotta gesuitica dei professori e amministratori dell'Università.
Il suo naturale lo avrebbe portato agli studi più che all'azione, anzi dirò che tendeva all'ipocondria, e se non fosse scoppiata la rivoluzione sognava vestire la tonaca, dicendo che un giovane non aveva altro mezzo di farsi valere che con la predicazione ; questa idea era combattuta dai genitori che ne soffrivano moltissimo.
I suoi studi prediletti erano la traduzione di Tacito e degli antichi
K greci eia Bibbia, studiò con successo le matematiche quantunque, per
condiscendenza ai desideri di suo padre intraprendesse lo studio delle
'"* leggi più per ragione che per genio. Ammirava moltissimo il Dante,
ma gli piaceva al delirio il Manzoni, che era l'autore suo più caro.
Amava il divertimento, era galante ; ma perdeva delle notti in- tere a leggere e scrivere, per modo che di rado si spogliava per dormire, per lo che era sorvegliato dalla famiglia; bisognava spe- gnergli il lume che solea dimenticare acoeso.
Trascurato della persona, la sua camera era un vero disordine. Talvolta amava passare otto giorni in campagna solo per le sue com- posizioni e spesso ritornava in città abbandonando la casa aperta.
Talvolta faceva delle gite così a caso, trovandosi senza denari ricorreva senza importanza alle sue conoscenze, ma per lo più capitava in casa di qualche scolaro j questa era la società sua prediletta.
Suo padre avendolo pregato che non facesse il militare, motì- v'anelo la sua poca salute e la vista miope, rispose* battendosi il petto : ma qui vi è del cuore.
Nello sviluppo della pubertà gli si manifestò una forte palpi-,< tazione, e diceva a sua madre di non contare su di lui perchè non sarebbe arrivato all'età di 25 anni.