Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; CANNIZZARO STANISLAO ; MUSEI
anno
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1959
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pagina
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75
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1 fondi archivistici del Museo centrale del Risorgimento 75
. . ., . . Palermo 13 aprile 1874
Amico e collega carissimo.
Rispondo quanto più sollecitamente mi è possibile alla vostra lettera del 10 corrente mese, e senza preoccuparmi della forma, e dell'ordine delle idee vi noterò lutto ciò clie mi viene in mente dei fatti a me noti, e delle considerazioni che ho potuto fare, onde poterne estrarre qualche tratto chi di voi farà l'interpellanza.
Di questa lettera potete fare quell'uso che vi piacerà poiché io che ho lottato più volte coi briganti non li temo e poi son troppo circondato dall'affetto delle popolazioni rurali fra le quali vivo, tocche impone alla setta dei ladri quindi dico francamente la verità quando è utile al paese che si dicesse.
Devo pria di tutto dirvi che lo stato della sicurezza pubblica nelle campagne di questa provincia non è mica peggiorato dopo la partenza del Medici; siamo sempre allo stato, perchè si vive sempre nello stesso errore di voler ridonare la sicurezza nelle campagne per mezzo della truppa e dei Reali Carabinieri!!
Ma a nulla devono valere 14 anni di trista esperienza? So bene che qualcuno ini potrebbe dire che con questo rimedio si è bene riusciti in tutta Italia; ma che si direbbe d'un medico che sperasse di curare tutte le malattie col chinino?
Quattro bande armate scorazzano nella provincia di Palermo da molti anni vivono ordinariamente di taglie che impongono a tutti coloro che per Veser-cizio di alcuna delle industrie agrarie sono obbligati vivere nelle campagne; imposte di grano, di cacio, di pane, di vino, e poi di contribuzioni mensili in danaro! Non arrestano più il viandante sulle pubbliche vie, lasciano questo mestiere ai novi zìi. riservano per conto loro i grossi affari, gli ostaggi, i ricatti!
Ma come è possibile mi domanderete voi che queste bande armate si impongono tanto, e non cadono nelle mani della forza pubblica.
Ve ne dirò le ragioni. 1. Perchè nOn si è saputo fin ora organizzare l'ufficio della sicurezza pubblica capace a far la polizia nelle campagne, perchè i carabinieri possono essere la forza dell*autorità della sic. pub. ma non possono far la polizia!
2. Perchè esiste una setta di uomini tristi die vivono col furto, colla rapina, col abigeato {furto d'animali vaganti) proteggendo, aiutando, e facendosi proteggere ed aiutare dai più potenti briganti. Chiamate questa setta come volete, quel che vi Ita di certo è che esiste, ed in ogni comune, in ogni borgata vi sono individui affiliati, die hanno rapporti, e segni convenzionali coi quali fra loro si riconoscono. 3. Perchè questa setta si rende forte e potente imponendosi a tutti i proprietari di fondi rustici, o che esercitano industrie agrarie. Nessuno può vivere in campagna, né conservare le sue proprietà, i suoi armenti, le sue greggi, i suoi prodotti se non ha un guardiano rurale affiliato alla setta e dalla stessa designato.
Durissima condizione! Noi siamo obbligati dare vistosi soldi ai più feroci nemici dell'ordine, e della proprietà!
Ma con quale altro mezzo si può vivere in campagna ed esercitare industrie agrarie?
Andrei troppo alle lunghe se volessi descrivervi tutta l'organizzazione della setta doliamone. precisamente perchè in questi carboni accesi, spesso spargono polvere di zolfo i retrivi, gli scontenti dell'attuale ordine di cose, e certi riformatori di nuova risma!
Notate però che essendo i guardiani rurali affiliati tutti alla setta, le bande armate che scorrono le campagne trovano in ogni luogo le loro sentinelle avanzate, i loro fautori, protettori ecc.