Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; CANNIZZARO STANISLAO ; MUSEI
anno
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1959
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pagina
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78
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78
Emilia Morelli
A completare il quadro della Sicilia del 1875, e a dimostrare quante erano le opinioni, anche tra persone qualificate, in questa situazione assai intricata. l'appello di Enrico Albanese (22 giugno 1875), perchè Cannizzaro voti contro la legge citata, senza temere con questo di rovesciare il Governo, perchè il sentimento patriottico deve stare in cima a tutte le considerazioni massime nelle quistioni d'ordine interno. Bone o male prosegue l'Albanese qui si stabili una corrente opposta a quelle leggi, bene o male qui l'opinione pubblica, anche dei più tranquilli cittadini, si manifestò avversa ai provvedimenti eccezionali e la discussione animata e protratta, la pubblicazione dei famosi documenti a ve ano esasperato orribilmente il paese, si che tutto quello che è accaduto era stato da me previsto in tempo, sì che tutto quanto è avvenuto non è nemmeno la decima parte di quello che dovrà ancora avvenire; giacche qui siamo in preda ad un furioso assalto d'idrofobia ! E un paese originale un paese sventurato un paese veramente in condizioni morali gravissime.
E tu, obbedendo solamente ad un sentimento di patriottismo devi rifiutare in Senato il voto a quella legge, perchè il tuo voto affermativo non muterà nulla riguardo alla questione ministeriale ed il tuo voto negativo sarà sempre per questo paese un piccolo conforto, cosi tu non sarai esautorato presso queste popolazioni, e quando dovremo riprendere le nostre posizioni, quando sarà tempo di ricondurre gli animi a più miti consigli, la parola tua, e quella di tutti i veri patriotti potrà essere favorevolmente ascoltata... Le dimostrazioni di ieri sono un po' calmate, ma la rabbia, il dispetto sono al conno. Circolano proclami sovversivi. Il Sicilianismo prende il posto del brigantaggio. Per avere una prova dello stato attuale del paese, basta leggere il famoso indirizzo al Re scritto dal Precursore: imo di quelli indirizzi che possono essere scritti da un maniaco solamente. Eppure se avessi visto con quale avidità si leggeva, e con quanta serietà si commentava! Io non so cosa dirti. Veramente non si può negare il torto del paese, ma non si può dare ragione al Governo. E però se avessi visto le Guardie di Pubblica Sicurezza, la loro jattanza, il modo come inveivano sulla popolazione inerme, tu stesso, moderato e calmo, saresti montato in furia. E ti assicuro che fu una vera fortuna se una sommossa popolare non scoppiò avantieri! Se le guardie di Pubblica Sicurezza si fossero mostrate in Toledo venerdì mattino è certo che esse sarebbero state trucidate .
Nel 1908 Cannizzaro si rifintò di firmare un indirizzo ai collegi universitari austriaci. Nel tentativo di persuaderlo a cambiare opinione, Alessandro D'Ancona gli scrive, il 7 dicembre: A parer mio, se non risponderanno, l'opinione generale li giudicherà scortesi; se risponderanno negando la loro cooperazione, appariranno ingiusti. I nostri giovani furono trattati in modo incivile: e si potrebbe addirittura dire barbaro. L'indirizzo non giudica il fatto, ma propugna soltanto, presso i nostri eguali, la causa della cultura, ohe, di qua e di là dalle Alpi, deve star a cuore a chi è destinato a impartirla. Questa non mi pare ingerenza di cittadini di nno Stato nelle faccende di un altro, ma semplice amore umano e generale alla diffusione del sapere .
Sono veramente poche queste carte. Non servono se non a sottolineare la lacuna rappresentata, nella storiografia del Risorgimento, di una biografia politica di Stanislao Cannizzaro, che non sia una semplice voce di dizionario
EMILIA MORELLI