Rassegna storica del Risorgimento

BOURGIN GEORGES
anno <1959>   pagina <80>
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80 Amici scomparsi
francese uno tra i più fervidi e sinceri amici ohe gli Italiani potessero vantare al di là delle Alpi.
Altri hanno detto e diranno di Lui come rappresentante di particolari cor* renti della storiografia francese: *) noi desideriamo soltanto ricordarLo come uno dei fedeli del nostro Istituto e come indimenticabile compagno negli studi risorgimentali. Al Congresso di Milano non aveva partecipato solo con la notevole comunicazione su quanto aveva fatto la marma francese a favore di Venezia nel 1848-49, ma con ima felice serie di interventi su comunicazioni altrui e, soprattutto, con una garbata ed efficace opera di avvicinamento e di persuasione. Opera destinata a dare frutti immediati, quando, poche settimane più tardi, Georges Bourgin, in occasione del Congresso parigino per il centenario del 1848. ebbe la gioia di vedere la Sua casa fatta meta di visite continue degli amici antichi e nuovi, che sapevano di trovare, in cima alla tortuosa scaletta di quel vecchio caratteristico edificio del Boul-Mich, un cuore fraterno. E per questo, oltre che per la bella relazione sulle realizzazioni sociali della Repubblica romana, gli storici italiani accorsi al Suo richiamo si sentirono sempre più legati a Lui.
Già allora si potevano cogliere sulle Sue labbra parole simili a quelle ohe Egli pronuncerà all'inaugurazione del Convegno bandito dall'Accademia dei Lin­cei, della quale era-stato fatto socio nel frattempo, sul Quarantotto nella storia d'Europa: noi, alcuni stranieri, vecchi forse per l'età, ma giovani per il cuore, sentiamo la comunità della nostra origine morale ed intellettuale, questa civiltà millenaria, fonte di giustizia e d'umanità, che è la vostra. Ma l'Italia tutta intera è l'oggetto del nostro affetto, questo bel paese tanto mutilato dalla guerra, ehe risorge con una splendida volontà di essere e con una forza, per così dire, giovanile, sotto i nostri occhi . *'
Da quell'anno la presenza ai Congressi italiani di chi aveva sentito neces­saria al suo cuore , alla chiusura in Venezia di quel congresso, una visita alla tomba di Daniele Manin, cui aveva dedicato, nel lontano 1915, un breve articolo nella nostra Rassegna, fu costante. Si può davvero pensare che Egli si sentisse realmente sotto il segno di questo grande defunto, personificazione di tutte le grandi idee del '48, legame fra l'Italia e la Francia . 3)
Con grande gioia, pur stando al tono scherzoso di chi, invitandolo a Roma per il XXVili Congresso dell'Istituto, in occasione del centenario della Repub­blica romana, si era compiaciuto di un confronto tra le barbe classiche di Gae­tano De Sanctis e di Alessandro Casati e la barbiche fin de siede del suo corri­spondente, scriveva in italiano: comincio pure a preparare questo meraviglioso viaggio, nell'ipotesi che si realizzerebbe. Parlerei del "Walewski (17 settembre 1949). Qualche difficoltà sopraggiunta era stata superata in tempo. La deci­sione è presa, e la sera del 10 la partenza per Roma... La mia moglie ed io siamo nella vera gioia di ritrovare Roma, tutti gli amici, e Voi (1 ottobre).
Con nobilissime parole porse ai congressisti il saluto della e Société d'histoire moderne e della Soeiété* pour l'bistoire de la revolution de 1848 ; con garbo
!) Ved. S. MASTKtXoras, Georges Bourgin, in Rivista eterica italiana, a. LXX (1958), pp. 618620. Ved. anche la breve notizia data da A. Saittn in Enciclopedia Italiana, Se~ ronda Appendice, 193H-1948, Roma. p. 742.
z) Convegno di scienze storiche e filologiche, 4-10 ottobre 1948. Tema: ìl 1848 nella Moria d'Europa, Roma, Accademia Nazionale, dei Lincei, 1949, p. 15.
*) Ivi, p. 461.