Rassegna storica del Risorgimento

BOURGIN GEORGES
anno <1959>   pagina <81>
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Amici scomparsi 81
squisito diresse i lavori della Sua sessione e con una vena di simpatico umorismo seppe condire il Suo non benevolo giudizio su Walcwski. Bisognava poi, sentire l'antico élève della Scuola francese, tornato dopo tanti anni nei saloni di Palazzo Farnese, rievocare con sottile arguzia le vicende del Suo primo soggiorno romano e indurre al riso l'impareggiabile ospite che era l'ambasciatore Fouques-Duparc.
Dalla Roma di Mazzini alla Trieste di Giacomo Vcnczian: spiritualmente, per Georges Bourgin, era lo stesso clima. Lo si senti, allora, nel saluto che rivolse il primo giorno del XXIX Congresso, nel Suo contributo alla storia delTirredcn-tisino, negli interventi alle discussioni, ma, specialmente, in quel discorso finale, che Egli pronunciò nel Castello di Gorizia, dopo aver recato omaggio alle tombe di Redipuglia. Abbiamo visto il passato e sperato per l'avvenire di questa bella città di Gorizia, i cui confini la storia vorrà correggere. Con questi sentimenti. Signore e Signori, io voglio chiudere e sperare nella giustizia e nella democrazia. Come gli Ebrei dicono davanti al muro del pianto: All'anno prossimo, noi con­gressisti italiani e francesi abbiamo il diritto di gridare, davanti al muro della speranza: AlVanno prossimo!.
Nel '51, dopo aver partecipato al IV Convegno della Società toscana per la storia del Risorgimento, al quale presentò una documentata relazione sulla Toscana nel 1859, ebbe timore di non poter intervenire al XXX Congresso del nostro Istituto per la coincidenza di questo con la solenne celebrazione del cin­quantenario della Société d'histoire moderne . Gli dispiaceva rinunciarvi, tanto si sentiva di casa ai nostri Congressi, ma, era costretto a scrivere, perso­nalmente è difficile che io m'astenga dalla riunione di Parigi, perchè sono l'uno dei creatori della S. H. M. Subito, subito una risposta, caro amico (1 luglio). La comprensione degli organizzatori consenti a Georges Bourgin di raccogliere il meritato plauso come fondatore del sodalizio francese (2-4 novembre) e di correre, poi, a Palermo, dove, all'inaugurazione del Congresso (8 novembre), pronunciò uno dei Suoi più felici discorsi, nel quale espose con particolare calore un'idea, alla cui realizzazione si era consacrato da tempo, quella della fondazione, nella Ci té Universitaire di Parigi di ima Casa italiana da considerare cornine gage de l*amitié scientifìque des deux pays .2' Presidente della seconda sezione, il 9 no­vembre, svolse una relazione sui Francesi .vittime dei bombardamenti del 1848 in Sicilia e, all'indomani, in un felicissimo intervento, che si collegava idealmente al consiglio dato nella sua rassegna bibliografica del 1911,s) insisteva sulla necessità di riconoscere ai fatti economici e sociali un maggior sviluppo. Confiner l*expli-catiun des tentatives révolutionnaires à i'expression de la pensée politique des milieux de Paristocratic ou de la bourgeoisie supérieure n'aboutit qu'à rétrécir et à fausser l'interprétation. *) Fu anche per suo suggerimento che si scelse come tema del successivo Congresso Liberalismo e democrazia nel Risorgimento.
Dell'interesse con il quale Georges Bourgin seguiva l'opera degli storici ita­liani è chiara testimonianza l'informatissima ed acuta-comunicazione al V Conve­gno storico toscano (Lucca, 2629 giugno 1952), Une grande oeuvre italienne
1/ Rassegna slorica del Risorgimento, a. XXV111 (1951), p. 193.
2) Rassegna ecc. eh,, a. XXIX (1952), pp. 333-334.
*) Tant que Ics Imtoricns italiens n'aatont pan Stadie la consti tution des clagses en Italie et leur mentalità, ]cs rapporta de ces clasaca uvee Ica insti tu timm écononùques, jntidi-quea et poHtiquea, tls pasoeront à co té de l'u x p 1 i cn Uon vcritablc du mouvement tout entier .
*) Rassegna ecc. citM a. XXXIX (1.952), p. 347.