Rassegna storica del Risorgimento

BOURGIN GEORGES
anno <1959>   pagina <83>
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Amici scomparsi 83
colarmentc caro, l'espressione della mia vecchia simpatia , e di continuare a occuparsi di personaggi del Risorgimento-. Proprio in questa stessa lettera del 17 giugno 1956 raccomandava alla indulgenza del Suo corrispondente quattro pagine scritte ieri dopo la lettura di odi di Gabriele Rossetti all'occa­sione degli avvenimenti del '48. Spero ch'elle non sono tanto cattive da essere subito distrutte. Mal... . Le brevissime pagine sul Rossetti sono state l'ultima testimonianza di fedeltà data da Georges Bourgin alla Rassegna. Scritte in inchiòstro rosso e con una calligrafia veramente indecifrabile, resero necessario, dopo vani sforzi interpretativi, di chiedere all'Autore di volerle far dattilogra­fare. E non fu, pare, piccola impresa neppure per Lui... Poche righe accompa­gnarono il nuovo testo, poche righe e dolorose: Voici la brochure taple. Excusez de n*en dire pas plus: je suis pris par une crise d'essouflement (22 giugno 1957).
E questa fu davvero una grande prova d'amicizia, perchè, pochissimo tempo prima, una recensione a un'opera scritta in collaborazione con altra persona aveva provocato, non il Suo risentimento, che Egli era incapace di risen­timento verso chiunque, ma una amara protesta per certe espressioni del recen­sore (11 maggio 1957). La lettera era stata dettata a Sua moglie, perchè, Egli, in quei giorni, stava male. La risposta sollécita e ispirata all'affetto che da tanti anni legava i due corrispondenti dissipò ogni equivoco. La sua lettera mi ha fatto un grandissimo bene, la piaga è chiusa e penso soltanto alla nostra amicizia, soprattutto utile dal suo lato... quando io sono tanto fatigato e pei i anni, e per la malattia. Dunque io sono sempre il vecchio socio dell'Istituto, l'ammira­tore del suo paese, l'amico devotissimo di tutta la sua opera... Come avanti, il Suo veramente legato all'Istituto... G. B. (24 maggio 1957).
Trovò ancora modo di scherzare in una quasi illeggibile cartolina del 2 mag­gio 1958, e poi fu il silenzio. Colui che Egli chiamava con scherzosa affabilità Mon Grand non ebbe di Lui altra notizia se non quella, improvvisa ed amara, della Sua fine nella quiete di Compiègne, dove era andato a cercare nella compa­gnia dei Suoi cari un po' di sollievo al Suo affanno.
Con Georges Bourgin l'Italia ha perduto un amico generoso ed entusiasta, gli studi storici un cultore singolarmente efficace, che ad una rigorosa formazione erudita aveva saputo unire una fede incrollabile nella verità e nella giustizia. Per Lui la cultura non era fine a se stessa, ma strumento fondamentale per rea­lizzare quell'alto ideale di comprensione e di fraternità di cui, come i migliori uomini del secolo in cui era nato, aveva fatto una religione. *)
A. M. G.
0 In attesa della compiuta bibliografia che stanno preparando due devoti amici dello scomparso, Ferdinand Bayer e Salvo Mastellone, si offrono qui sommarie indicazioni dei Suoi lavori più direttamente riguardanti l'età del Risorgimento: 1) La survcillance dee pritret émigréa francai* dami tes Etata pontificaux en 1793, in Rame Historique, t. 85 (1904), pp. 285-287; 2) Un document tur la btbliothèque de Sainte-Croix de Jèrusalem, in Mélange* d'archeologie et d'Iiìstoire de VEcolo franaise de Romei t. 24 (1904), pp. 13-16;
3) La satire poliiiqito à Rome au 19e elicle, in Grande Revue, 15 dicembre 1905, pp. 421450;
4) Le cas da atri Pannecet emigrò eri Italie en 1793, in Mélanges ecc. cit., t. 25 (1905), pp. 97105; 5) Contribution à l'histoire de lafrancmaconnerie sous le premier Empire. I. Une lago à Rome en 1810; II. L'enque de 1811, in La Revolution francaise, t. 48 (1905), pp. 412-436, t. 49 (1905), pp. 45-78; 6) VEglise de Saint-Louis dee Francala en 1810-1811, in Mélange ecc. or, t. 26 (1906), pp. 117-142; 6) Fonti per la storia dei dipartimenti romani negli Archivi nazionali di Parigi, in Archivio della R. Società romana di Storia patria.