Rassegna storica del Risorgimento

BOURGIN GEORGES
anno <1959>   pagina <100>
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Libri e periodici
Comune di Parigi, che tra il '70 e il '71 influenza tutta la sinistra italiana in modo deter­minante e mette in cria un'alternativa pura e semplice dì moderati e mazziniani, quale si era andata configurando amia scia degli avvenimenti dell'ultimo decennio. La nascita del movimento operaio, la diffusione dell'Internazionale (favorita da garibaldini e re­pubblicani come il Ceretti, il Castellazzo, ecc.), il giornalismo politico (del Gazzettino Rosa a Milano e della Plebe di Lodi, per esempio) segnano la divisione anche se non sempre duratura ed esatta della sinistra dall'estrema sinistra e, più tardi, dal mo­vimento socialista: illuminante in tal senso l'esperienza del Bizzoni sotto il profilo politico e del Camerotti sotto quello culturale. E risulta sufficientemente chiara la so­stanza della politica radicale del Cavallotti, che è oscillante tra la tendenza velleita­ria, Bizzoni, e quella pratica, Giampietro, che incarna, a sinistra, quella costante tra­sformistica che convoglia verso il centro dello politica monarchica le forze d'opposizione in Italia .
Tra rinnovamento e trasformazione è bilanciata e oscillante l'azione politica del radicalismo, e in particolare del Cavallotti, che seppe riscattare sul piano di una eccezio­nale ricchezza umana una sostanziale debolezza politica (p. XV). E tale è la condotta politica, per quanto siano stretti i contatti coi radicali francesi tenuti dal Giacometti (che auspicava un avvicinamento tra Francia e Italia al tempo della guerra doganale) ed i legami col partito operaio italiano tramite Andrea Costa, Osvaldo Gnocchi-Viani, Filippo Turati, il Musini, ecc.
Uno degli aspetti forse più interessanti di questo carteggio è la documentazione non solo dei legami politici tra scapigliatura, giornalismo e sinistra democratica, radicale ex-garibaldina, ecc., ma anche dei rapporti stretti e amichevoli per lunga data tra i membri della opposizione lombarda (Cavallotti, ZanardelU, Bcrtani, Ghinosi, ecc.) contro la destra, tramite il quotidiano JLo Ragione e la Società democratica milanese. Non stiamo qui a sottolineare le divergenze oltre le convergenze ben definite nel tempo tra Cavallotti e ZanardelU per esempio, in occasione dei fatti di Sicilia e d'Africa; ci interessa soprattutto quel clima di intransigenza morale più che di .battaglia politica del radicali­smo, il quale aveva un margine sempre più ristretto di azione tra il trasformismo e il nascente movimento socialista.
Tra i nomi dei corrispondenti più qualificati troviamo, a parte le lacune già indicate, professori universitari, economisti, pubblicisti ecc. Ricordiamo a questo punto Vilfredo Pareto, le cui lettere del così detto periodo radicale mettono in chiaro la battaglia che egli va conducendo su riviste italiane e straniere a favore dell'impostazione politica del Caval­lotti o delle critiche al Crispi e al suo modo di governare; al riguardo parla abbastanza esplicitamente in una lettera al Graziarli da Losanna (11 gennaio 1894), dove era pro­fessore universitario di economia politica: Nel Parlamento che per disgrazia del paese vi governa non ho speranza che nell'on. Cavallotti ed in quei pochi amici che con lui combattono da forti, ma purtroppo finora senza aver potuto destare nei cittadini quell'energia ebe ci vorrebbe per liberare il paese dalle mignatte che ne succhiano il sangue (p. 287).
E consìmile importanza per l'attenzione prestata ai fenomeni dell'economia italiana hanno le lettere del Pantaleoni, del Diligenti, ecc., i quali non tendono solo ad un'analisi economica o ad una moralizzazione della vita pubblica, ma aspirano a dare un'alternativa alla monarchia e alla Destra..
Tra i corrispondenti mantovani, che, in modi diversi, concorrono a dare un quadro del radicalismo italiano della fine secolo, ricordiamo tra gli altri Paride Suzzara Verdi, che del Cavallotti era umico da tempo e che, a parte la scarsa corrispondenza rimasta, sovente a lui si rivolgeva per averne aiuto come difensore (noi processi di stampa per hi favilla) o consigli di natura politica tra il '70 e il '78: Andrea Ghinosi fondatore assieme al Cavallotti e al Mussi della Ragione ài Milano; Osvaldo Gnocchi-Viani che, nell'aprile del '77, dopo il moto di Benevento si rivolgeva al Cavallotti per una,interpellanza alla Camera sullo scioglimento dei circoli della .Federazione Socialista Alta Italia; ed infine Enrico Ferri, che diede il suo contributo olla stesura del patto di Roma del '90 e restò anche in seguito legato all'amico nonostante lo divergenze politiche.