Rassegna storica del Risorgimento
1861-1862 ; PRUSSIA ; POLONIA ; RUSSIA
anno
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1959
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148
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14(8 Angelo Tamborra
d'avance toute solidarité dans les entreprises de nature à troubler la paix de l'Europe et que les troupes fraiMjaises contìnueront à occuper Rome tant que les interèts qui les y ont amenées ne seront pas couverts par des garanties sufusantes .*)
Tutto questo, a tre mesi di distanza, era già molto, ma ben. più difficile si presentava il problema di ottenere il riconoscimento da parte della Prussia e della Russia, le due Corti del Nord come venivano chiamate.
Le pressioni verso la Prussia cominciano, ma in modo discreto e senza aver l'aria di forzare la mano, proprio insieme alle insistenze presso le altre Potenze, secondo un'azione concomitante che impegna tutti i rappresentanti diplomatici italiani. Ma le resistenze sono serie e nessun espediente formale riesce a far recedere il governo di Berlino dal suo atteggiamento di attesa. Esso è sollecitato a questo sia e soprattutto dall'Austria, sia dalle minori corti tedesche. Da parte austriaca si cerca anzi di indurre la Confederazione germanica ed ì singoli Stati non solo ad una protesta, ma persino a rompere i rapporti diplomatici con l'Italia o almeno a garantire le provincie del Veneto. Già vi era stata una levata di scudi di tutta la Confederazione germanica, sollecitata dall'Austria, a proposito dei considerando del decreto Valerio dell'8 novembre 1860, che rivendicavano il carattere italiano di Trieste; la Prussia, per bocca del barone Schleinitz, aveva chiesto dei chiarimenti a Torino, sottolineando l'esigenza di mantenere l'integrità delle frontiere tedesche. 2) Questo punto fondamentale della politica prussiana viene definito soprattutto dal successore di Schleinitz, conte Bernstorff, che nel settembre 1861 testualmente scrive: 3. Questione italiana. Il riconoscimento dell'Italia dipende dal consolidamento della situazione interna e da certe garanzie circa il contegno dell'Italia nei confronti della Germania ed i confini strategici della Germania .8)
La missione del generale della Rocca a Berlino nell'ottobre del 1861 non riesce a forzare la riluttanza della Prussia, ma nel gennaio del 1862 le insistenze di Ricasoli presso Brassier de St. Simon, a Torino, e di De Launay a Berlino hanno già dei risultati, attraverso l'argomento, del resto ben valido, che il riconoscimento da parte della Prussia e della Russia presso cui, tramite l'ambasciatore a Berlino Budberg, si sono iniziati i primi approcci avrebbe tolto l'Italia dall'isolamento politico, avrebbe consolidato il giovane regno e messo un freno alle irrequietezze degli impatients, toojours prète a se laisser entratner et à suivre les inspira-tions du tentatevi*.. . *)
i) I Documénti diplomatici italiani, voi. I a cura di W. MATURI, Roma, 1952, p. 192 e documenti precedenti circa Je Imitative.
*) Die ansio. Politik Pnmssens (1858-1871), Berlina 1945, voi. II, 2, p. 54, Schleinitz a BraBsicr de Se. Simon, 24 dicembre 1860.
*) Ibid.f Programmpunkte Bnrnstorffì, p. 470.
*) Passo di Lord Loftus, n miniaci atore inglese a Berlino (Dio ausw. Polttik ciu, voi. II Bernatorff a Brandcnburg a Londre, 27 gennaio 1862.