Rassegna storica del Risorgimento
1861-1862 ; PRUSSIA ; POLONIA ; RUSSIA
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1959
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150
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150 Angelo Tamborra
comprende dunque come le preoccupazioni di Berlino siano notevoli, mentre la lotta con l'Austria per il primato nell'ambito della Confederazione germanica fa avvertire l'opportunità di tener conto del parere delle corti minori tedesche. Vi era anche la necessità, in vista delle elezioni ormai imminenti, di non inimicarsi gratuitamente i cattolici che avevano un certo peso nella lotta elettorale.
Tuttavia, anche in presenza delle discrete pressioni inglesi e francesi, non si poteva rimanere a lungo in un eterno limbo, continuare ad avere dei rapporti ufficiali, senza riconoscere la nuova realtà che si era fatta strada al di qua delle Alpi. Ma la Prussia non vuole essere sola, sente il bisogno di concertare il riconoscimento con la Russia, che ha rotto i rapporti diplomatici con il regno di Sardegna a motivo dei suoi tradizionali legami con i Borboni di Napoli. Anche di fronte al problema del riconoscimento del regno d'Italia Berlino e Pietroburgo si trovano su una linea di netta coincidenza di interessi. Potenze conservatrici, esse erano più che mai desiderose di recuperare , in certo modo, l'Italia: uscita come stato unitario, almeno in parte, dall'Europa delle rivoluzioni, essa doveva essere ammessa, di pieno diritto, nell'Europa dei troni, per una esigenza di conservazione generale europea. Se il riconoscimento, agli occhi prussiani, dovrà servire a consolidare il principio monarchico contro le tendenze rivoluzionarie, sviluppare i rapporti economici, a staccare l'Italia dalla tutela francese per farla entrare nel più vasto gioco dell'equilibrio europeo, 1) anche per la Russia si tratta di ottenere da Torino des garanties contre une politique revolutionnaire... une rupture ouverte et complète avec le parti revolutionnaire . 2> Che una rottura, almeno apparente e ufficiale, aia in corso fra il governo italiano e le correnti rivoluzionarie e garibaldine che mordono il freno, concentrano volontari e raccolgono armi per invadere il Veneto, è dimostrato, nel maggio, dall'energia spiegata nell'arresto di volontari a Trescore, nonostante le proteste di Garibaldi, mentre si sorveglia con estremo rigore la frontiera verso il Veneto. Queste misure, opportunamente fatte conoscere alle cancellerie e all'opinione pubblica europea, vengono accolte con particolari consensi, 3) quale segno che l'Italia si è messa sulla via dell'ordine e della legalità. Di conseguenza Prussia e Russia, sempre incoraggiate dalla diplomazia francese, 4> abban-
1) Die ausw. Politik e//., voi. II, 2, p. 641 e segg. Promemoria di Brassier de St. Simon, Berlino, 12 maggio 1862.
9 Die ausw. Politik eit voi. II, 2, p. 670 nota,
3) / Documenti diplomatici italiani eh., voi. II, pp. 358, 362 o 374, Telegrammi fra Melegari, segretario generale e Durando, ministro degli Esteri, 16 e 17 maggio 1862; Migra a Durando, da Parigi, 16 maggio; circolare Durando ai rappresentanti diplomatici all'estero, 19 maggio 1862. Dichiarazione ufficiale del governo del Re, Gazzetta Ufficiale, n. 123, Torino 23 maggio 1862 e DURANDO, Episodi diplomatici del Risorgimento italiano, Torino, 1901, pp. 226-27.
*) L. THOUVENEL, Le secret de l'Empareur, Parigi, 1889, voi. II, p. 263.