Rassegna storica del Risorgimento

1861-1862 ; PRUSSIA ; POLONIA ; RUSSIA
anno <1959>   pagina <154>
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154 Angelo Tamborra
emigrati polacchi: a Parigi, in Svizzera, nel Belgio, in Italia e persino in Germania.
Tuttavia queste specie di scuole, non sostenute dal principe Czarto-ryski e che si mantenevano con oblazioni di comitati locali, ebbero vita grama. La vittoriosa conclusione dell'impresa dei Mille e l'esigenza, per Cavour, di non avere preoccupazioni internazionali verso la Russia e la Prussia a proposito dei Polacchi, fornirono inaspettatamente al gen. Mieros-slawski l'occasione per avere a disposizione dei mezzi finanziari con i quali mettere in piedi una scuola militare regolare.
Nel quadro delle conversazioni e dei contatti per la sistemazione dell'esercito garibaldino, un problema delicato era quello degli emigrati polacchi e magiari che avevano valorosamente combattuto e la cui situa-zion e personale andava risolta: con dignità, sul piano umano, ma anche con fermezza e tenuto conto delle nuove esigenze del paese, sul piano politico. Per quanto riguarda i Polacchi, particolarmente delicate furono le tratta* tive col generale Mieroslawski. A questi Cavour, in cambio del suo allon­tanamento dall'Italia, aveva proposto l'attribuzione del grado di generale dell'esercito italiano ed una pensione, quale riconosciménto dei meriti acquistati sin dal 1848-49. In presenza di questa offerta il gen. Miero­slawski propose a Cavour di devolvere questa somma a favore di scuole per allievi ufficiali polacchi da istituirsi in Italia. Le trattative, lunghe e delicate, giunsero a conclusione poco prima della morte di Cavour, grazie soprattutto alla mediazione di Alessandro Bixio, fratello di Nino, ed i termini dell'intésa furono i seguenti: il gen. Mieroslawski avrebbe ricevuto per tre anni un assegno personale di 3000 franchi al mese sui fondi segreti, còl tacito consenso' di creare in Italia una scuola militare polacca; l'impegno di Mieroslawski era che sotto la propria responsabilità personale e a proprio rischio questa scuola dovesse rimanere nei più stretti limiti di una scuola militare in tempo di pace . *) Naturalmente, noterà più tardi il Mieroslawski, la rinuncia sua ad una situazione personale di notevole peso economico era formulata per iscritto, mentre l'impegno del ministro era segreto e verbale : segno certo eccezionale della grandissima fiducia degli esuli polacchi nella parola e nella generosità del conte di Cavour, jl quale d'altra parte - secondo quella politica su due piani, anche di stretto collegamento con l'Europa sotterranea delle rivoluzioni 2) non intendeva lasciar perdere forze che domani avrebbero potuto servite, in occasione di una futura guerra all'Austria. I suoi successori la continue­ranno, mantenendo la parola data. Certo la situazione che si veniva a creare era estremamente delicata per tutte e due le parti perchè qualsiasi indi­screzione avrebbe segnato la fine del lavorio dei polacchi su territorio
) L. EB08LAWBKI, op. ctf., pp. 6-7.
2) Cr. L. SAIVA.TO;REUII, La politica estera, in X Convegno storico toscano sa e L'Italia dal 1861 al 1870 (Rassegna storica toscana, luglio-dicembre 1957).