Rassegna storica del Risorgimento

1861-1862 ; PRUSSIA ; POLONIA ; RUSSIA
anno <1959>   pagina <159>
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Il riconoscimento del Regino d'Italia 159
quando nel giugno era arrivata a Torino, tramite Parigi, la richiesta di chiusura, come condizione per la Russia al riconoscimento del regno d' I tali a. Finché anzi la Scuola rimaneva a Genova, controllata dal console russo e, in fondo, ancora in fase di organizzazione, essa poteva destare scarse preoccupazioni a Pietroburgo. Ma, ormai consolidata e con la prospettiva che da essa uscissero i quadri della futura insurrezione, questa era una eventualità che, nel rivelare la connivenza esplicita del governo italiano, la Russia non poteva evidentemente ammettere. La rivoluzione italiana non deve attraversare le Alpi; questo è un interesse europeo e, insieme, specificamente russo. Gli intrighi di Mieroslawski non devono godere della protezione di un governo, che la Russia ha intenzione di riconoscere , ebbe a dichiarare esplicitamente il principe Gorciakov ancora alla fine di giugno. *)
Da parte sua, il Governo italiano, appena il 13 giugno ha comunicazione da Parigi del desiderio espresso dalla Russia, subito dà l'assicurazione for­male di voler compiere i primi passi per la chiusura della Scuola militare polacca, cercando di concilier les desirs de la Russie avec les égards dus aux infortunés politiques : tale istituzione sarà sciolta vers le conimen-cement de juillet, epoque de la clòture des cours et ne sera plus réouverte2)
Difatti la Scuola militare polacca (che con i suoi allievi aveva preso parte, applauditissima, alla rivista del 1 giugno per la ricorrenza dello Statuto) fu chiusa il 26 giugno. H 19 giugno 1862 il Presidente Rattazzi fece pervenire al generale Wysocki una lettera in cui lo pregava di sciogliere la Scuola polacca di Cuneo, afin d'éviter au gouvernement du roi des embarras d'un genre et d'une difficulté diplomatique . H gen. Wysocki che era stato messo al corrente a voce della situazione ormai maturatasi, si affrettò ad assicurare il 23 giugno che la Scuola sarebbe stata sciolta il giorno 26 e che le armi sarebbero state consegnate alle autorità militari locali; non mancò tuttavia di esprimere la sua riconoscenza al governo italiano, anche se velata dall'amarezza: Je ne puis d'une part vous cacher mon regret d'ette obligé de supprimer un établissement aussi util à mon pays, d'une autre part il m'est agréable de vous annoncer que la triste nouvelle de votre décision étant parvenue à Cuneo, notre jeune émi-gration l'a recue avec cette digne rcsignation que lui a inspirò son patrio-tisme et la reconnaissance pour l'hospitalité et la bienveillance qui ont jusqu'au dernier jour si bien caraetérisé les sentimenti du gouvernement du roi envers nous . a'
Più toccante e patetica fu la lettera inviata dal gen. Wysocki a Gari­baldi il 24 giugno 1862, nella quale dal fondo dell'amarezza (... poveri paria dobbiamo altrove cercare un rifugio... ) ci si eleva alla fede nell'a we-
J) Die aitato. Politile cit., voi. II, 2, p. 677 nota.
2) / Documenti diplomatici italiani cit., voi. II, Dorando a Nigru, 13 e 16 giugno 1862,
pp. 440, 443.
3) L'Opinion nationale, 1 luglio 1862; WL. MiCKIKWXGZ, Pumietniki cit., pp. 221, 222.