Rassegna storica del Risorgimento

ROMANO LIBORIO
anno <1959>   pagina <163>
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Àncora oggi in Napoli, il nome di Liborio Romano è circondato di larga notorietà. Una notorietà, però, tutt'altro che onorevole: quel nome è divenuto sinonimo di troppo rapido trasformismo, di improvvisazione politica, di scaltro doppio gioco, se non addirittura di vero e proprio tradimento .
L'ultimo ministro di Francesco II, che, all'improvviso, senza solu­zione di continuità, diventa il primo ministro di Garibaldi: c'è senza dubbio quanto basta per essere colpiti sfavorevolmente.
Un problema umano, anzi un problema morale quello di don Liborio, la cui soluzione fu tenuta passionalmente viva attraverso un'accesa polemica di parte, e che rende ancor oggi non solo pensoso ed attento -come è dovere del suo magistero ma addirittura circospetto e guar­dingo lo storico che voglia sforzarsi di essere serenamente obbiettivo.
Giustamente gli studiosi più seri e, tra i biografi del Romano, lo stesso Guido Ghezsó, 2) hanno preferito non prendere una decisa posizione di fronte all'interrogativo offerto dall'uomo nel momento cruciale della sua vita politica; era difficile, infatti, non lasciarsi prendere nel gioco della passione e della polemica: tanto livore di parte, tanta gravezza di accuse, tanta ingenerosità di insinuazioni e, per converso, tanta ingenuità nel difenderlo, hanno gravato sulla personalità del Romano.
Ma uno studioso, più che prendere posizione, deve studiarsi di com­prendere e, per giungere alla comprensione, deve sentire presenti, contem­poranei a sé, gli avvenimenti e le figure cui si accosta per coglierne il segreto. E alla comprensione la nostra generazione ha ormai più facile la via. Che una esperienza recente, una dolorosa esperienza di vita, ha messo noi, uomini che abbiamo da attori vissuto il dramma degli anni intorno al '43, in condizione di poter meglio comprendere le dolorose crisi di coscienza che, almeno all'esterno, si palesano all'improvviso con un gesto che sembra in contrasto con l'atteggiamento seguito sino al giorno innanzi, ci ha fatto intendere come alle volte un illuminante avvenimento esterno possa all'improvviso farci superare in buona fede, o addirittura combattere, posizioni ideologicopolitiche seguite fino a poco tempo prima con altrettanta sincerità di propositi; ci ha fatto constatare anche come alcune giornate, quelle che rappresentano il superamento di una crisi, la svolta decisiva, il taglio netto con il passato si ripensi, per fare un
1) Conferenza tenuta o Lecce.
z) Firenze, 1933. Vedi anche 6. DE MATTEIS, Liborio Romano e Cataldo Nitti, in Taranto, gennaio-giagno 1938.