Rassegna storica del Risorgimento

FRANCESCO IV DUCA DI MODENA E REGGIO ; MENOTTI CIRO
anno <1918>   pagina <622>
immagine non disponibile

:. 4 Sfami-
dono! La repnse de Mgr Tarchidue fut; Con ribetit non tratto. ' Leàeoaapf rateurs se ifendirent alors a discretion, au nombre de quarairte-quatre.*"
La population de Modène était restée parfaitement étrangere a cette eh-treprise; mais la conspiration avait dea ranrinGations. teès-étenTies dana plosiews ville* et .bourgades du puys. IJjajé; tentati ve: avait èie fai te r.pielqiies
sotto la casa assediata, fli un altro pezzo sulle mura verso la strada Sassuolo... Con tal mezzo persuasivo, dopo alcune scariche, odesi dall'alto una voce chie- dente capitolazione o patti per la resa, e propriamente l'assicurazione della vita di ciascuno dei rineliiiisi combattenti. Sdegna l'Arciduca di dare ascolto a siffatto parlamentario e lascia continuare il fuoco del cannone, sempre a mitraglia, come aveva fin da principio prescritto, all'oggetto timanissimo di non lasciare abbat- ter il fabbricato dove sapeva che abitavano ancora due famiglie innocenti, quella del consigliere Scozia, l'altra di Barbara TaccarL Finalmente, dopo una ventina di cannonate, die hanno pertuggiata la facciata principale della casa
< Menotti, i congiurati trovansi ridotti di cedere alla Forza militare . H cronista Setti scrive : Furono fatti avanzare due piccoli pezzi di cannone, comandati dal tenente Vandolli, sotto la direzione del generale e maggiordomo maggiore tenente maresciallo austriaco Carlo Guicciardi, e cominciarono i loro tiri contro e la casa Menotti. Pochi colpi, in parte a palla ed in parte a mitraglia, fecero ta- cere il fuoco congiurato . Cfiv SFORZA G Za Rivoluzione del 1831 nel Bacalo dì Modena, pp. 79, 209-210, 271-272-
1 n GALVANI [Op. cit; rv, 60] cosi raccontala resa:i'SÌcntese una voce che gridò cessasse II fuoco e venisse il colonnello Stanzoni. Questo intrepido: céri mandante, col solo sergente porta-stendardo ed un granatiere, montò all'apparta- mento, e si trovò in mezzo ai congiurati tutti in armi Mentre egli si presentava, ita di costoro, che sopraggiungeva da altra stanza, e ignorava il consiglio de' com- pagai, e noi. idivideva, gli appuntò al petto una pistola por tarlo morto. Stanzani.... senza neppure arrestarstj con la spada che tenea in mano sviò la canna del- l'arma, e gridando : misurabile! all'aggressore, e fulminandolo collo sguardo, si avanzò e comandò ai malfattori di. arrenderai. Questi, risposero che il volgano bensì essi pure, ma ohe chiedevano parecchie condizioni. Il colonnello allora :
< Io non fo patii, disse, coi ribolli-, e tornato a discendere? senza che alcuno osasse di serrargli 11 passo, comandò di nuovo il cannone. Uscirono pochissime altre palle, e poi si arresero a discrezione verso la mezzanotte .
8 Per testimonianza del Monitore Modenese [n. 1, 16 febbraio 1831], i nomi di questi eroi sono: Ciro Menotti, Martinelli ex-militare del Begno d'Italia ed agente della capa Menotti, Castelli di Sassuolo, Castigtìoni Silvestro ex-ufficiale, il dott. GHan Battista Hutfinl Il doti, Angelo TTaiglio, duo fratelli Fanti, di cui e Fano laureato In matematica [Manfredo] e l'altro studente di filosofia [Oaetano Bizzi. Ignazio, Casali Botro, Buffognl Costanzo e Giberti Sigismondo, ambedue di Sassuolo, Borelli Federico dottore di medicina, Manzini Nicola ex-caporale cadetto dui cannonieri, nipote del dott. Camillo, Carlo e Luigi Fabbrizi . L'au­tore del Discorso storico salta pila di Cìfià , Menotti (ps 28] afferma fossero in trenta; il GALVANI [IT,, 00*61] scrìveiS,'! soldati, assicuratisi di quelli che orano