Rassegna storica del Risorgimento

FRANCESCO IV DUCA DI MODENA E REGGIO ; MENOTTI CIRO
anno <1918>   pagina <629>
immagine non disponibile

Oro Menotti e il Duca di Modena 029
zione dei Comitati , purché fosse riveduto e approvato.1 Il giorno dopo gli mandò un'altra lettera da Carpi, nella quale si legge :
Celeste mi scrisse senza dirmi il nome dei membri dei nuovo Comitato [di Parigi]. Mi disse egli farne parte. Si lagnava delle nostre contradizioni. Accomoderai tu tutto.
Ieri a Bologna parlai con Gwrlo Popoli, il quale fu disposto di venire a Parigi alla fine del mese. a Allora il Comitato di Bologna verrebbe formato da Rusconi Antonio, Daniello Zappi e da Canuti avvocato Filippo." con il nostro Ragani, * avv. Piana ed Augier membri, poiché questi hanno in pugno le antiche fila della setta. Evvi Marchesini; egli pare influenzante
in Bologna, che si riunirà a suo tempo Era vi Regiioìi5 a Bologna,; jgfj
quale ho dovuto dare dei fondi. Mi scrive Rondinini che hanno fatto man­datario un certo tale che non ho rilevato il nome, perchè scrive sopra carta cattiva. Gli mando subito della carta buona, perchè scriva a Parigi ed a me. Tieni a conto quella che ti diedi, e cercate di fare molte prove con quella che troverete, finita quella. Io spero che il mio carattere lo rileverete bene. Molto dipende dalla carta. Non scordare di dire a Lamberti6 che nella sua
1 Cfr. GIOVANNI SFOUZA, Le trame di Enrico Misleg e di Francesca IT; nella Rassegna storica del Risorgimento, anno IT, fase. IV, pp. 456-457.
9 n Popoli non si mosse poi da Bologna, e ecoppiata la rivoluzione sedò nel Governo Provvisorio, fu colonnello della guardia nazionale mobilizzata, commis­sario civile e militare al campo del general Sercognoni, prefetto di Pesaro e Urbino.
a Marco MLaghetti, che lo conobbe esule a Parigi nel '32, ne fa questo tratto; L'aw. Canuti, buonissima pasta d'uomo, vero tipo del politico da vii-alaggio, ohe fantastica le novelle più inverosimili eiespaccia per vere.comin­ciando dal eroderle egli medesimo, poverissimo, trascinava stentata la vita, ma e non si da saper resistere olla tentazione di comprare qualche gingillo quando gli pareva a troppo buon mercato per non profittare dell'occasione, di che noi tutti gli davamo la beffa. Tornato in patria, l'esilio patito gli fruttò ereditò di uomo Importante, tanto che diventò a Torino direttore della GttzseUa ufficiale ed.- era avuto da taluno in gran stima ; ma non da Cavour, che l'ultimo giórno ohe ;j. al' amnisterò nel 1801, affacciatosi al balcone e vedendolo passare-: *Bm disse, 'aravlm discendono i giornali'ufficiali, Cfr.atairaara IL, f miei- ricordi; M,
* Cesare Bagniti di Bologna, già al servizio doTÉ re tìjoaeclnno comò capo-: squadrone, fa involto nella congiura militare ò processalo a Mantova nel 18Ì5, Francesco 1. mitigò la pomi, riducendola ad altri dtoiotto mesi 'fcrosto; oltrall;
carcere sofferto.
6 Nicola Bagnoli di i?oi4i, il quale poi fa Soputato all'Assemblea dello Pro­vincie unite, che lo g9 a proprio segretario insieme con Giuseppe Zaccheroni.
* Giuseppe, figlio dì Giacomo Lamberti e di Eleonora Berma-doni, nato ; Beggio nel 1803, dovette nel '21 fuggire da Modena, dove studiava a quoll'Uni* Tersità. Riparò in Toscana col fratello Paolo, andò poi in Francia. Durante