Rassegna storica del Risorgimento

SOLFERINO E SAN MARTINO
anno <1959>   pagina <248>
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Libri e periodici
Mazzini nella poesia. Antologia a cura di TERENZIO GRANDI con otto ritratti; Pisa, Domtu Mazziniana, 1959, in 8, pp. 332. L. 2000.
Terenzio Grandi, che al culto del Mazzini dedica da anni con fervore infaticato la sua vivida intelligenza e il suo grande amore, ci fa ora dono di un libro prezioso: una ricca antologia, accuratamente scelta, di poesie scritte su Mazzini, disposte nell'ordine crono­logico della loro stesura e distinte in cinque parti: lui vivente; per la morte (1872); dopo la morte sino al centenario della nascita (1872-1905); per il centenario della nascita (1905); dopo il centenario sino al 1940.
Sono in complesso 75 componimenti poetici, di cui un buon numero per lo più univer­salmente noti da noi; altri, già popolari al lor tempo, ma ormai del tutto dimenticati; altri, ristampati per la prima volta e perciò poco conosciuti e altri, infine, quasi ignorati dalla maggioranza dei lettori. Tra questi son compresi quelli dovuti a stranieri e fanno dell'antologia la parte indubbiamente più interessante non solo perchè sono una testi­monianza commovente del potente fascino suscitato nel mondo dal grande agitatore, ma anche perchè s'impongono alla nostra ammirazione o per singolare schiettezza di dettato o per squisita armonia di esecuzione o per senso spiccato di epica verità. Son degni di par­ticolare menzione: la laude di Charles Algernon Swinburne, del 1887, al padre dell'Italia nella versione di Nello Baccetti, laude della terra, del mare, del cielo, dei venti, delle estati, delle tempeste, dei rivi, dei flutti, delle foreste, delle vallate, dei laghi balenanti e di tutti i viventi e di tutti ì morti: magnifica sinfonia sonante e tumultuosa, immune peraltro o quasi, dagli eccessi simbolici e parnassiani di cui il poeta si compiacque in altri suoi carmi famosi; la scult ria sintesi del pensiero mazziniano (1866) di George Meredith nel capitolo 21 della sua opera romanzesca "Vittoria :
La gioia ha un termine; non ha un termine la lotta...
La vita è un attimo breve prestatoci per compiere un lavoro immane.
Siamo uni con il cielo e con le stelle quando è speso al servizio dei fini di Dio...;
il canto purissimo dèi più illustre dei poeti slavi, Jovan Jovanovich (1869-1939), che invitai popoli che ancora imputridiscono nella soggezione dei tiranni a rendersi degni di Lui che, non nato da stirpi di re, innalzò il vessillo sopra i nemici crudeli e avanti a sé trovò aperta ogni via ; e le suggestive invocazioni inserite nel volume The Disciples dell'appassionata Eleartor Hamilton King (sino alla morte nutrì per il Profeta un'ado­razione profonda) e rese in bella veste italiana dalla compianta Alice Galimberti:
... Sfidando la prevista sorte che conoscete
traverso l'estremo martirio d'anima e di corpo,
combattete tuttavia e in alto i cuori!
Io son passato dove voi avrete a passare
io ho visto oltre l'agonia
io mirai Iddio nei cieli, e lotto ancorai...
Tra le poesie incluse nell'antologia, le quali non ebbero più ristampa, non va taciuto il lungo poemetto con cori di Paolo Buzzi Coltiva rose, o padre degli umani (1920), cui non mancano, si, come di consueto, paradossi e ardite analogie, ma che è tutta una fantasmagoria di immagini èbbre di colore e di luce, peraltro vive, di un afflato di vitalità stupefacente.
La raccolta del Grandi, corredata di doviziose notìzie bibliografiche, è naturalmente alquanto monotona per la frequente comunanza di motivi, e specie di appellativi; ed è piuttosto discontinua, perchè vi si alternano pagine fresche e immediate di poeti veri (ma, sia ben inteso, son men numerose che non si pensi che assai rara è la poesia che sfida gli anni!) pàgine stanche o convenzionali o astratto di modesti, e talvolta, modestissimi facitori di versi. Ma se sotto il riguardo estetico è dessa discutibile, costituisce però, tutta impregnata com'è delle più alte idealità del nostro Risorgimento, un documento insigne