Rassegna storica del Risorgimento
SOLFERINO E SAN MARTINO
anno
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1959
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pagina
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249
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Libri e periodici 249
di letteratura civile. La ai raccomanda pertanto caldamente e soprattutto ai giovani, onde ne traggano un fecondo alimento di vita.
Ad accrescere pregio all'elegante Volume contribuisce la nitidissima riproduzione di otto ritratta del grande Genovese, eseguiti durante la sua vita da celebri pittori (particolarmente eccellenti quelli del Lega, del Calamatta, dell'Howard, del Moscheles). MABUSO CHUVEGNA.
A. Fnapuzzi, Pio IX e la politica austriaca in Italia dal 1815 al 1848 nella relazione di Riccardo Weiss di Starkenfels. Prefazione di Roberto Cessi (Studi e documenti di storia del Risorgimento, 36); Firenze, Le Monnier, 1958, in-16, pp. XYI-306. L, 2000.
Tra le carte relative alla storia della diplomazia europea in Italia tuttora giacenti inedite nell'Archivio di Stato di Vienna è stata ora'sottratta all'oblio e ridotta dal tedesco in buona lingua italiana, con corredo di opportune e diligenti note, una. assai voluminosa memoria, redatta, per ordine del principe di Schwarzenberg, tra la fine del 1848 ed il marzo 1849, sulla situazione particolare dello Stato pontificio e su quella generale della penisola in quel momento. Ne è autore il secondo segretario dell'ambasciata asburgica presso la Santa Sede, Riccardo Weiss di Starkenfels, giunto a Roma nel secondo semestre del 1847 e'rimastovi fino alla rottura delle relazioni diplomatiche tra le due corti nel maggio dell'anno successivo. Il fine della -memoria si identifica con la sua natura di Tableau orientativo per il conte Maurizio Esterhazy, trasferito dall'Aja a Gaeta con credenziali di ministro plenipotenziario e di inviato straordinario. L'incarico affidato dallo Schwarzenberg al Weiss, a preferenza del Liitzow, titolare dell'ambasciata, o deil'Ohms, primo collaboratore di quest'ultimo, costituisce per il Filipuzzi motivo di congetture interpretative sul significato di tale atto di scelta, che meritano, per il rilievo, soprattutto, che assumono in relazione alla natura ed al valore storiografico del documento tradotto ed esaminato, di essere rapidamente segnalate. Secondo l'autore la scelta del Weiss per la redazione della memoria costituisce implicitamente una sconfessione dell'operato del Liitzow, la cui condotta nei recenti avvenimenti romani era stata dettata più dalla sua rigida forma mentis conservatrice che da una chiara visione della realtà politica interna dello Stato della Chiesa, con effetti nocivi agli interessi della Corte viennese. Con altre parole, il rappresentante asburgico a Roma si era intempestivamente deciso ad un passo grave, quale quello della rottura delle relazioni diplomatiche, sulla base di istruzioni, la coi validità era condizionata a situazioni diverse da quelle successivamente formatesi, cosicché il Pontefice tutto ad un tratto si trovò a dover fronteggiare isolatamente, senza il conforto della presenza del rappresentante austriaco, gli eccessi del favore popolare, senza possibilità alcuna di poterli inalveare entro gli argini della legalità e dell'ordine con l'aiuto di una parte almeno della diplomazia europea. E dubbio se il Liitzow in quella circostanza avesse difettato di coraggio o di acume politico; è certo, tuttavia, che la sua decisione fu ritenuta supremamente erronea sì da valergli l'allontanamento d'autorità dal servizio attivo.
La memoria del Weiss riveste così un particolare valore se posta in correlazione con le dimissioni d'ufficio del Lutzow. Scrive infatti il Filipuzzi (p. 15): Si tratta di un atto di carattere politico e diplomatico, che serve a gettare luce nuova sulla situazione creatasi a Vienna, nelle stesse classi dirigenti, al momento della rivoluzione del 1848; esso serve soprattutto a far risaltare la continuità dei fili conduttori della politica austriaca, malgrado la caduta del grande cancelliere; ma a mettere anche in evidenza il fatto, non abbastanza chiarito, a nostro avviso, che un cambiamento si verificò anche a Vienna,' un cambiamento eli forme o di metodi, pia che di sostanza, so si vuole, ma egualmente importante' per i riflessi esercitati sugli avvenimenti degli anni successivi..
È un giudizio, in linea di massima, accettabile, soprattutto, nella sua prima parte, ma suscettibile, a mio parere, di qualche riserva nella seconda. La lettura della memoria