Rassegna storica del Risorgimento

SOLFERINO E SAN MARTINO
anno <1959>   pagina <251>
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labri e periodici 251
apertura verso i mutamenti spirituali, di cui proprio l'esplosione europea del '48 era stata la saetta ammonitrice..
11 valore storico della memoria del Weiss è duplice, perchè è testimonianza, da una parte, dell'incertezza in cai si dibatteva la politica austriaca subito dopo il '48 alla ricerca di nuove soluzioni formali a garanzia delle sue tradizionali posizioni di grande potenza europea, e, dall'altra, della sua renitenza ad abbandonare un sistema politico (1Q narrazione retrospettiva è illuminatrice a tale riguardo) che, bene o male, aveva retto per oltre un trentennio. E una lettura veramente istruttiva che il Filipuzzi ha reso acces­sibile anche ai non specialisti con le sue pregevoli pagine introduttive e con le copiose note, prova di competenza e frutto di appassionate e pazienti ricerche bibliografiche. Vorrei, tuttavia, segnalare una svista relativa allo Sclvwarzenberg -nominato a p. 255: non si tratta qui, come ritiene il Filipuzzi, del principe Febee, che, a quella data (fine marzo 1848), era in viaggio da Napoli a Trieste, ma del tenente feldmaresciallo principe Carlo, comandante di una delle quattro divisioni di stanza in Lombardia allo scoppio della rivoluzione (cfr. A. TBOUBETZKOI, Campagnes du feldmarechal comte Radetzky dans le Nord de V Italie en 1848-49; Paris, 1854, p. 7). Anche l'affermazione che a Gaeta fossero operanti diplomatici inglesi (p. 20) è inesatta. SILVIO FURLANI
OSKAR RECEDE, Feldmarschall Radetzkyi Vienna, Herold, 1957, in-8, 576 pp., 41 tavole. Scellini austriaci 197.
La ricorrenza del primo centenario della morte del maresciallo Radetzky, avvenuta a Monza il 5 gennaio 1858, ha segnato in Austria un ulteriore arricchimento della lette­ratura, già molto abbondante, sulla vita e l'opera del soldato, cui gli Asburgo furono, in gran parte, debitori della salvezza e dell'integrità del trono nel biennio cruciale 1848-1849.
Ne hanno parlato tutti i settimanali ed i quotidiani della capitale e della provincia e le riviste di carattere propriamente 'storico e multare; il Governo ha ricordato la data in forma ufficiale, con una specie di pellegrinaggio alla tomba di Wetzdorf, dove il forni­tore dell'armata d'Italia Pargfrider ebbe l'ambizione di far costruire il mausoleo al vin­citore di Custoza e di Novara, e i due storici Oskar Regele e Franz Josef Grobauer ne hanno rifatto la biografia con metodo, intenzioni e premesse totalmente diverse l'uno dall'altro.
Il Grobauer, che ha intitolato il suo lavoro con un detto del poeta nazionale austriaco Franz Grillparzer <c In seinem Lager war Osterreich (Nel suo campo era l'Austria), ai è soffermato di preferenza sull'aspetto umano ed intimo del suo eroe, raccogliendo ed illustrando numerosi episodi spiccioli e aneddoti ampiamente diffusi in Austria ed in Italia durante la lunga vita dell'uomo e del soldato, che i suoi stessi gregari fecero passare alla storia con il mite appellativo di padre,
II Regele so. Fedele al principio dello scrittore R. J. Kreutz, per cui non deve essere compito dello storico scavare negli angoli delle alcove (p. 10), egli si guardò bene dal servirsi di simili espedienti per ricostruire le vicende, che riempirono i 92 anni di vita del protagonista del suo libro. Per lui, soldato e diplomatico, pei archivista diligente, esistono limiti ben determinati, che impongono al biografo, come ad ogni altro profes­sionista, fi consapevole rispetto di esigenze di carattere etico sentite tanto dai contem­poranei, quanto dai posteri (p. 11).
Le fonti maggiormente sfruttate dal nostro autore sono state offerte, di conseguenza, dall'abbondante letteratura a carattere militare e politico apparsa sul Radetzky, prima e dopo la sua morte, in Austria e fuori, dagli scritti del maresciallo stesso e dei suoi più vicini collaboratori e dai fondi degli archivi austriaci, in specie quello di guerra. Si tratta di una mole imponente di materiale, cui si accenna dall'autore nella prefazione (p. 12sgg), e di cut è dato accurato elenco in 13 pagine della fine del volume (pp. 522534). Le memorie del HoUinary, quelle dello Schdnhals, dello SchOnfeld, del Wdden, gli scritti del Benedek, il diario di Kcmpen, gli articoli del Hacklander, relazioni e memorie inedite negli archivi