Rassegna storica del Risorgimento

SOLFERINO E SAN MARTINO
anno <1959>   pagina <257>
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Libri e periodici 257
dove il d'Annunzio si soffermò ad ammirare la Loggia, poi Portorose, Pirano, Parenzo e Ro-vigno. A tarda sera la comitiva arrivò a Pola, attesa sol molo dal Podestà Lodovico Rizzi e dai consiglieri comunali; la mattina seguente venne dedicata alla visita dei monumenti cittadini e ad un pranzo nella villa del Rizzi, dove il Poeta pronunciò un discorso ed alluse a Pola ingombra ancora dell'occupazione straniera. Ma le accoglienze più calde e più gradite, anche perchè imprevedute, d'Annunzio le ebbe a Pisino, la cittadina dell'interno ch'era un vero baluardo nella lotta per la difesa della civiltà italiana minacciata dallo slavismo*
Il Poeta adriatico non dimenticò quelle accoglienze, poiché egli cantò Trieste, l'Istria e Pola nelle sue canzoni, rivolse alle città martoriate 1 suoi appelli e i suoi incita-menti sorvolandole durante il conflitto con i tricolorati velivoli, volle infine a Fiume e alla Dalmazia dedicare l'ulti ma sua ventura di combattente.
Cosi, con la testimonianza del d'Annunzio, si chiude il libro dello Stefani. Esso è un contributo utilissimo alla storia dell'irredentismo, condotto col consueto rigore di metodo che ha permesso all'Autore di raccogliere una cospicua messe di documenti poetici È un'attestazione della passione italiana della gente del Trentino, dell'Istria e della Dalmazia e insieme la testimonianza d'un non breve periodo storico attraverso la voce della poesia. I lettori l'apprezzeranno tanto per la luce ideale che circonda le figure dei protagonisti e le vicende narrate, guanto per l'accuratezza delle citazioni e la ricca bibhografia. Sj3BGI0 Q
ALBERTO CARACCIOLO, L'inchiesta agraria Jacini (Studi e ricerche, 11); Torino, Einaudi, 1958, in-8, pp. 247.
Il Caracciolo, mentre vuole conoscere la genesi, l'ambiente, le discussioni , in una parola il significato di quanto si svolse intorno a quella inchiesta agricola che prende il nome dal presidente della commissione, delinea nel sno ampio studio l'esistenza non di una sola inchiesta, ma di due parallele, sotto la responsabilità di Stefano Jacini la prima, e del Bertani la seconda.
II quadro che scaturisce da questa indagine non tocca tanto l'Italia agricola nel suo insieme (hi qual cosa sarebbe possibile solo tramite una ricerca minuziosa sul valore delle singole monografie, pubblicate o no), quanto riguarda piuttosto i dibattiti, e le conse­guenze pratiche di questi dibattiti, tra Destra e Sinistra negli esponenti più qualificati: e il dissidio tra paese reale e paese legale (secondo la nota formula ripresa dai clericali) ne risulta in certo senso documentato, dai vari tomi dell'inchiesta stessa. Che l'inchiesta Jacini abbia avuto, nel momento in cui venne pubblicata, il carattere della rivelazione dell'Italia agii Italiani indubbio, anche se un'affermazione di questo genere è soggetta a modifiche e a limitazioni; se non è una vera e propria indagine unitaria nei propositi e sistematica nel metodo e nei risultati si possono infatti trovare ottime monografie di province e regioni, affiancate da studi incompleti e faragginosi, ricchi dì dati scarsa­mente elaborati ha tuttavia un notevole valore, anche perchè costituisce la prima descri­zione dell'Italia agricola secondo il carattere di inchiesta a largo raggio. Tale descrizione è forse meno omogenea di quanto era nelle intenzioni della Giunta, sia per l'influenza determinante in Giunta del presidente Jacini, sia perchè l'esame della situazione agraria si intreccia con quello della questione sociale nello campagne, sia perchè i singoli contri buri non sono sempre allo stesso livello di serietà scientifica. Si trattava quindi di una descrizione e di una raccolta di dati, oppure di un'opera di stimolo e di sollecitazione nei confronti tanto del governò e di un'opinione pubblica qualificata, quanto dei pro­prietari fondiari? Una scelta politica insomma che la classe dirigente poteva compiere per portare innanzi l'azione di risanamento dell'economia agricola della nazione, per risollevarla dalle condizioni di arretratezza tecnica in sede produttiva, e per allonta­nare il clini.i di incertezza e di insicurezza sociale nelle campagne.
Così varie questioni di carattere tecnico dovevano essere affrontate dai proprietari all'indomani dell'Unità in misura maggiore che pel passato: formazione di un mercato nazionale, concorrenza estera, conversione di colture ecc. E la stessa istituzione dei Comizi