Rassegna storica del Risorgimento
SOLFERINO E SAN MARTINO
anno
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1959
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pagina
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260
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260 Libri e periodici
ha voluto ben distinguere le diverse correnti, mosse da varie ispirazioni e caratterizzate da mentalità differenti e contrastanti. Egli specialmente distingue patcrnulisti, corporati visti e democratici, che nel libro di Gambasin invece appaiono a volte confusi sotto l'unica etichetta della socialità cattolica. In particolare non risulta sufficientemente chiara la posizione dei giovani democratica erigtipnì (che non son tutti e inumani ): non è posta in rilievo la novità del loro programma né il carattere della loro opposizione ad atteggiamenti paternalistici 0 corporativisti.
Carattere di novità metodologica negli studi sul movimento cattolico italiano ha l'ampia appendice (pp, 611741) di Tavole statistiche e quadri prospettici sull'organizzazione dell'Opera... . Qui domina l'aspetto quantitativo, che ha certo un limitato valore nel campo della storia religiosa, ma offre delle indicazioni molto importanti sul terreno della storia ecclesiastica e delle organizzazioni cattoliche, qui prese in esame dal Gambasin. A questi va dunque il merito di aver per primo utilizzato largamente nuovi strumenti d'indagine pubblicando queste tavole con statistiche delle adunanze e dei congressi, dei comitati regionali e diocesani, delle società operaie e delle cosse rurali, tavole che permetteranno considerazioni generali ed anche utili confronti agli studiosi di problemi particolari e locali. I numeri offrono elementi concreti di giudizio, mdici sicuri, che vanno però utilizzati con cautela perchè non si creda davvero che la vitalità di un'associazione sui in proporzione delle adunanze tenute o delle relazioni inviate. Gli stessi numeri dei comitati e degli associati devono essere considerati solo come indici da utilizzare con molti altri elementi per un giudizio complessivo perchè non si può accettare senz'altro il criterio organizzativistico di molti dirigenti dell'Opera, che puntavano soprattutto sul numero, sulle manifestazioni più esterne e ingannatrici, ma si deve tener conto anche delle critiche dei cattolici transigenti, che denunciavano il vuoto o l'esigua sostanza che si nascondeva dietro molte declamazioni e molte statistiche. Sta di fatto che, studiando il movimento cattolico, s'incontrano gruppi (ad esempio di giovani, di universitari, di organizzatori sindacali...) che, pur numericamente esigui, pesarono molto sugli sviluppi del movimento; si trovano regioni con un solo giornale cattolico, ch'ebbe però un'influenza maggiore dei cinque o dieci fogli di altre regioni conquistando una larga cerchia di lettori e di seguaci (del resto in questo campo va tenuto almeno conto di tutti i dati quantitativi, e principalmente della tiratura).
Circa i criteri usati nella distribuzione e nella esposizione della materia si potrebbero fare delle riserve su prolissità, su ripetizioni (ed anche contraddizioni), su alcune inesattezze, sul frantumarsi in pagine distanti fra di loro di problemi d'importanza essenziale che devono essere affrontati unitariamente con maggiore impegno e coraggio. Se ampia infatti è l'esposizione accurata del movimento sociale nell'Opera dei Congressi, deve però lamentarsi una certa debolezza di questo lavoro sul piano dell'interpretazione e del giudizio storico, che risulta un poco sbiadito e inadeguato alla complessità delle questioni trattate. Questo libro offre gli elementi necessari per una più documentata e sicura meditazione sui temi centrali e su molti particolari aspetti del movimento sociale cristiano, ma nelle sue conclusioni è frenato da eccessiva moderazione e da uno scrupolo d'imparzialità che impedisce una valutazione abbastanza chiara delle conseguenze e degli sviluppi di un processo storico pur indagato qui con intelligente fervore. Appare in queste pagine la preoccupazione di offrire elementi sicuri per un giudizio storico ben più che la volontà di giungere senz'altro a tale giudizio, cioè ad una interpretazione esauriente e complessiva della materia trattata. Circa i problemi più discussi della recente storiografia qui non sempre si danno delle risposte nette, quali potrebbero invece scaturire da una ricerca tanto estesa su materiale archivistico e bibliografico d'importanza essenziale per hi spiegazione di fenomeni e aspetti fino a oggi confusi e oscuri per insufficienza di documentazione.
Brevemente accenno ad alcuni dei problemi più interessanti che da questo libro ricevono maggior luce per concordare o per dissentire dalle conclusioni alle quali esplicitamente o implicitamente giunge il Gambasin.
Circa le origini e il carattere dell'Opera è qui confermata l'influenza dei cattolici veneti, ai quali si deve la prima iniziativa dei Congressi cattolici (cfr. precedente articolo del GAMBASIN, in Quaderni di Cultura e Storia Sociale, 1953) ed ai quali si deve anche il