Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
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1959
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Bernardino Ferrari
durare anche oltre quella che uno di essi, Eugène Rendu, chiamò la phase irréprochable et chevaleresque de la Revolution italienne,1) benché la loro devozione alla Santa Sede non fosse meno profonda che nel Monta-lambert e negli altri,
IL - UEre Nouvelle
Anche durante il moto rivoluzionario europeo del 1848 e, precedentemente, nel periodo della sua preparazione, la Francia, tradizionale centro propulsore di idee nuove e di iniziative, sempre particolarmente sensibile a tutti i problemi della vita politica e culturale, fu all'altezza della sua missione storica di capitale europea dello spirito. Nella varia e complessa gamma dei movimenti politici e sociali che si delinearono in quegli anni trovò posto anche un movimento cattolico-democratico. Gli uomini di tale movimento, aperti al progresso sociale, propugnarono inoltre apertamente la tolleranza religiosa, la libertà di associazione, di educazione, di stampa, riconducendo le libertà istituzionali che il mondo moderno ha instaurato a quella più interiore e radicale libertà spirituale che deriva dall'essenza stessa del cristianesimo.
Il 15 aprile del 1848 usciva a Parigi (composto è interessante rilevarlo da operai tipografi del XIII arrondissement, uno dei più squallidi della capitale, tutti cattolici militanti), il primo numero di un giornale, che anche nel nome indicava un proprio inconfondibile indirizzo : UEre Nouvelle. Collaboratori ordinari ne furono: l'Ozanam, il padre Lacor-daire, l'abbé Maret, promotori e animatori dell'iniziativa, Charles de Coux, Charles Sainte-Foi, Prosper Lorain de la Baume, H. Gouraud, I. P. Tessier. Allorché dopo il 1 settembre, il giornale accentuò il suo carattere progressista e sociale, l'equipe si arricchì dei nomi di Justin Maurice, Frédéric Arnaud de PAriège, Eugène Rendu. Erano tutti convinti liberali e democratici, alcuni aderenti a quel Cerch catholique di rue de GrenelleSaint Germani che, sorto già nel 1840 per iniziativa del Rendu, del Doubet e del Vatixnesnil, era stato, in quegli otto anni, la palestra in cui la gioventù studiosa francese, sotto la guida illuminata dell'Ozanam, del P. Lacordaire e del Maret, aveva imparato a considerare religione e scienza, religione e libertà come alleate necessarie ed inseparabili.
Per questo ambiente l'Ozanam tenne il famoso discorso sulla situazione italiana, pubblicato dal Correspondant il 10 febbraio e al Cercle
U E. RENDU, Preface à UltalU do 1847 à 1865 <(., p. Iti, e lettera del Rendu al Capponi, 17 gennaio-1866 in A. CARRARESI, Lettor di Gino Cappotti e di altri a luì, Firenze, 1884, voi. IV, p. 84.