Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <308>
immagine non disponibile

308
Bernardino Ferrari
sanguinosa insurrezione di giugno. Ad evitarle non bastava accettare, più o meno a malincuore, la Repubblica, come si limitavano a fare il Mon-talembert ed altri,; il cui liberalismo, accontentandosi degli obbiettivi raggiunti, tendeva inevitabilmente a diventare un liberalismo conserva­tore. L'Ozanam e i suoi amici compresero invece l'immediata necessità di iniziare, in modo concreto, una profonda riforma sociale, affrontando la questione in tutta la sua vastità e complessità. Non sfuggì loro che solo col mettere tutto il popolo lavoratore a sostegno della Repubblica demo­cratica si sarebbero potute evitare pericolose avventure.
Uomini di cultura, appartenenti a quella intellighejitia borghese che fu, in tutta Europa, l'anima della Rivoluzione del '48, vera e propria revolution de clercs ,x) i cattolici de L'Ere Nouvelle non si chiusero in quell'individualismo egoistico che spinse altri intellettuali, usciti dalla classe media, a guardare con diffidenza i movimenti proletari. Sentirono che, oltre a quella della classe di cui erano l'espressione, altre forze sospin­gevano la rivolta del '4-8: quella del proletariato urbano e quella dei con­tadini. Particolarmente esplicito su questo punto è l'Ozanam, che, pochi giorni dopo l'esito vittorioso della Rivoluzione, pubblicò sul Correspondant un importante articolo politico dal titolo L'Attente et l'action :
Derrière la revolution politique, nous voyons une revolution sociale, nous voyons Favénement de cette classe ouvrière qu'on ne connaissait pas assez, qui a sauvé les per-sonnes et les biens de la bourgeoisie quand la bourgeoisie n'avait rien fait pour elle, et repoussait depuis vingt ans comme des questions incendiaires toutes celles qui touchent à l'organisation du travail... Nous leur devons de mettre à l'étude les doctrines et les niesu-res qui tendraieìit à leur assurer, s'il se peut, la juste proportion du labeur et du xepos, les condì tions d'une vie frugale, une retraite possible pour leur vieillesse . 2)
È chiaro che, nelle intenzioni e nelle speranze sue e degli altri del gruppo, la Repubblica democratica, sorta dalla Rivoluzione di febbraio, avrebbe dovuto essere uno strumento di pacificazione sociale mediante l'attuazione di serie riforme che trasformassero strutturalmente la società in modo corrispondente alle aspirazioni del nascente proletariato industriale e delle masse contadine. Si richiamavano al.cristianesimo, mettendone in luce i motivi eternamente fecondi e capaci di sviluppo nella nuova società, accettata, secondo un'espressione del P. Lacordaire, avec toutes ses condì tion* .
Pertanto i cai telici di questo gruppo non solo non considerarono impossibile la collusione tra Chiesa e democrazia, tra cattolicesimo e pro­gresso sociale ma ritennero anzi il cattolicesimo unico fondamento morale
W LEWIS B. NAMIER, La rivoluziono degli intellettuali Tosino* 1957. *) Le Correepondani, 10 mura 1948.