Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
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Bernardino Ferrari
I primi mesi del 1848 sembravano favorevoli alla realizzazione di questo generoso programma storico, che altro non era poi se non il sogno del romanticismo cattolico liberato da quelle sfumature da nostalgia medioevale che persistono tenaci nel Montalembert.
Gli nomini de L'Ere Nouvelle, appena proclamata la seconda Repubblica, non fecero mistero della loro incondizionata accettazione del nuovo regime e della loro fedeltà al Governo provvisorio, costituito sotto la presidenza del Dupont de l'Eure e in cui gran parte aveva il ministro degli Esteri Àlphonse de Lamartine (articoli del 15 aprile e del 19 aprile). Di fronte alla défiance del Montalembert, il gruppo de L'Ere Nouvelle costituì, nel campo cattolico, il partito de la confiance nelle nuove istituzioni, nettamente differenziato da ceux qui ne veulent de la Répu-blique que comme d'un pont .
L'Ozanam e gli altri non videro nella seconda Repubblica né un pericolo per la Chiesa, dato il rispetto che i suoi capi, a cominciare dal Lamartine, s) dimostravano per la religione, né una interruzione della più nobile tradizione francese. Credevano infatti fondamentalmente in quell'unità tra l'antica e la nuova Francia che era stata affermata dal Mirabeau. L'Ere Nouvelle, il 12 dicembre 1848, in polemica con la monarchica Union chiarisce la posizione ideologica del gruppo in questo senso.
Agli avversari che avevano identificato la monarchia, genericamente intesa, con l'autentica tradizione politica francese, i cattolici democratici propongono una distinzione: di quale monarchia s'intende parlare? Escluse la forma borbonica e quella feudale, restano soltanto la monarchia assoluta di Luigi XIV e quella costituzionale di Luigi XVIII.
Della prima ha fatto giustizia con slancio spontaneo la Francia tutta nel 1789; le quattro monarchie costituzionali, da essa sperimentate di poi, non durarono più di qualche anno. La vera tradizione storica e politica della Francia è nella sua forza spirituale, nella aspirazione alla libertà, attinte al cristianesimo, rappresentate dall'opinione pubblica, tradotte nel principio della sovranità nazionale, da cui scaturiscono gli altri dell'uguaglianza civile e politica, del suffragio universale, della partecipazione di tatti i cittadini ai pubblici unici.
L'accettazione di tali principi non implica necessariamente l'approvazione del disordine rivoluzionario empio e brutale, che gli uomini de L'Ere Nouvelle deplorano e vorrebbero fosse stato evitato. Tuttavia, nell'ordine dei principi essi non esitano a preferire la sovranità nazionale
i) Lettera dcll'Ozanara al Lullier, 12 aprile 1848.
2) A. BB LAMARTINE, Hùioiro de la Revolution de 1848, Bruxelles, 1849, II, p. 314 e passim.