Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
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1959
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/ cattolici de L'Ere nouyelle 313
proprietà con le limitazioni e gli obblighi definiti della dottrina cattolica, controllo degli abusi della concorrenza e conseguente possibile intervento dello Stato nei casi più gravi e più urgenti, legislazione a tutela delTinfan-zia, dei malati e dei vecchi, associazioni volontarie tra i lavoratori ed anche possibilità di dar vita a forme di compartecipazione agli utili, miglioramento dell'istruzione professionale ed elevazione spirituale e morale dei lavoratori attraverso la creazione di scuole per adulti, di scuole di tirocinio, di conservatori d'arti e mestieri, di biblioteche popolari, formazione di società d'emulazione e di mutua assistenza.
Per quanto riguarda i rapporti tra la Francia e gli altri popoli, i cattolici de UEre Nouvelle, per la viva coscienza di una comune civiltà cristiana ed europea, a cui non era per altro estraneo il nuovo romantico sentimento delle libere nazioni, propugnarono apertamente il principio della solidarietà internazionale. Del loro modo di sentire si fa interprete, ancora una volta, l'Ozanam che chiude il suo manifesto Aux électeurs affermando l'unità ideale di tutti i popoli liberi e promettendo l'appoggio suo e del suo gruppo ad ogni azione della Francia rivolta ad aiutare tutte le nazioni, oppresse a causa di ingiuste conquiste , nella loro lotta per ricostituirsi indipendenti e libere. chiaro l'accenno all'Italia e alla Polonia.
Se è vero che, nel 1848, nell'Europa intera si combattono e si contrastano due momenti, il momento universale e il momento particolare, r universalismo democratico e il particolarismo nazionale , *) i cattolici de UEre No uveite furono particolarmente sensibili al primo, trovando, a differenza dei democratici laici, che si ispiravano all'ideologia universalistica e cosmopolitica ereditata dall'illuminismo, nella charitas cristiana la possibilità di conciliare l'amore per il proprio paese con le idee di fratellanza e di solidarietà internazionale.2) Il loro interesse per il Risorgimento
') F. VALSECCIU, Libertà e Nazionalità in // '48 rulla Storia d'Europa, Atti del X Congresso di sciane* morali, storiche e filologiche (Convegno Volta), Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 1949, p. 143.
2) Non furono soli in campo cattolico. Occorre infatti ricordare che, accanto e parane-lamenta all'europeismo laico, di origine razionalÌBtica o romantica, si sviluppò negli anni precedenti e si puntualizzò nel 1848 una concezione europeistica di ispirazione genuinamente cristiana. Essa, che trovò la sua formulazione filosofica più elevata nelle opere di Antonio Rosmini, specie nella Filosofia dal diritto (Voi. II e III), nella Filosofia della politica e nella Costituzione secondo la giustizia sociale, si rifa alla civiltà cristiana come a stimolo di ogni forma di più ampia e libera cultura, di superamento delle passionalità particolari, di giustizia e di I"ra tenui in tesa tea le nazioni senza pregiudizio alla loro individualità e funzione storica.
Europeismo che non ò certo meno avvincente di quello predicato dal Guizot e dal Michelet o voluto dal Mazzini o dal Knssut h. Il sentimento patriottico collegato alla concezione cristiana della vita riceve da esaa luce e misura al da non sfociare mai in forni*: di nazionalismo acceso ed intransigente. Tali idee si teovano, con sfumature più o meno