Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <316>
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Bernardino Ferrari
ccrivain en mesure de expliquer d*une facon si nabla et si grande. Il voudra bum se souvenir que colui qui Va insulti n'est pus un francais. Nous consi-dérons aulrement dans ce pays le respect qu'on doil aux exilés .
La lettera si chiude con rinnovate attestazioni di amore per l'Italia. In seguito l'Ozanam si era alquanto raffreddato nei confronti del Gioberti, specialmente dopo l'apparizione del Gesuita moderno, libro da lui definito, in uno studio sulla situazione italiana, di cui dovremo occuparci, som­mamente riprovevole, severamente e giustamente giudicato .
Per il suo innato spirito di moderazione e di equilibrio, l'Ozanam non arrivò alle astiose polemiche del Montalembert, per il quale il Gioberti doveva considerarsi un lache calomniateur . un declamateur paìen,2* ma ci tenne ad esprimere apertamente, come in Italia fecero il Tommaseo, il Cantù, Silvio Pellico, la propria disapprovazione per gli attacchi del Gioberti contro i Gesuiti. Nello stesso studio affermava che ci voleva molta ingratitudine nel misconoscere in un sol giorno una società che da tre secoli ha servito non soltanto la fede, ma la scienza, ma le letterature nazionali e che c'era un funesto presagio nell'inaugurare l'ora della libertà con delle proscrizioni. Concetti ribaditi in una lettera al Foìsset del 26 gennaio 1848:
JThonore les grands scrvices rendu par Gioberti, mais je déplore son derider livre; je pense pie c*est un crime contro la liberto inaugurar son règne par des proscriptions .
Legato al nostro paese da tanti vincoli affettivi, l'Ozanam, durante il suo terzo soggiorno, partecipò con entusiasmo di fervente cattolico e di liberale agli avvenimenti italiani, che si imperniavano sull'opera rifor­matrice di Pio IX, vedendo in essi, come si è detto, l'inizio di una politica nuova che doveva trasformare tutta la civiltà occidentale e non solo l'Italia, e porre fine alla crisi aperta dalla Rivoluzione del 1789, risolvendo il problema del secolo.
L'eco di queste speranze si sente nelle sue lettere dall'Italia agli amici francesi,8) tutte interessantissime per i giudizi sulle condizioni morali e religiose dei popolo italiano, sulle personalità più eminenti del mondo cattoKco-iiberale e soprattutto su Pio IX, di cui traccia un profilo che è mirabile per serena obiettività e che, preventivamente, risponde a molte crit iche di contemporanei e di posteri. Del Pontefice riformatore l'Ozanam mette, prima di tutto, in evidenza le virtù di pastore, la bontà paterna, lo
i) Roma, Museo eentrale del Risorgimento, b. 383, {ose. 45.
*) Lettera del Montalembert al Tommaseo, 9 novembre 1847, in R. CIAMMNI, U Tommaseo e i cattolici liberali (con lettere inedite). Estratto da Civiltà moderna, gennaio-febbraio 1938, p. 11.
3) P. OZANAM, Lettres, Paris, 1912.