Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno
<
1959
>
pagina
<
317
>
/ cattolici de I/Ere nouveUe
317
spirito di carità, la grande pietà, il senso di tolleranza, alla luce delle quali si spiegano, secondo lui, i primi atti del pontificato, dettati dal desiderio di disarmare con la dolcezza lo spirito rivoluzionario e di alleviare la miseria degli umili e degli indigenti, visitandoli negli ospizi, nelle scuole, distri* buendo, malgrado le finanze esauste, urgenti elemosine,
Tornato in patria, l'Ozanam faceva il punto sulla situazione in alcune confidenze coi suoi intimi e, soprattutto, in quel lungo, meditato saggio, di coi sì è fatto già cenno, apparso sul Correspondant del 10 febbraio 1848, col titolo Les dangers de Rome et ses espérances. Nei suoi scritti (importante anche la lettera al Foisset dell'8 ottobre 1847) l'Ozanam, rievocando la visione ancora viva dei fasti di Roma, ove tutto gli era apparso cosi solenne e cosi grande, si duole di vedere i cattolici francesi fermi su posizioni di secondo piano, occupate in tempi meno favorevoli. Se era stato comprensibile che, ai tempi in cui Gregorio XVI aveva condannato L'Ava-nir, i cattolici avessero abbandonato i grandi problemi di fondo, trincerandosi dietro le due questioni della libertà d'insegnamento e delle congregazioni religiose, ora, dopo quindici mesi di un nuovo glorioso pontificato, che ricordava quelli di Gregorio II e di Alessandro III, tale atteggiamento riservato appariva inammissibile.
I cattolici dovrebbero sostiene l'Ozanam inserirsi in modo ben pia efficace nel momento storico decisivo per la civiltà. È in questo saggio che si trovano quelle espressioni che tanto scalpore suscitarono negli ambienti cattolici.
Sacrifions nos répugnances et nos ressentimeuts pour nous tourner vers cettc démo-cratie, vers le peuple qui ne nous coimait pas. Poursuivonsle non seulement de nos prédications, mais de nos bicnfuits. Aidons-le non seolement de l'aumdne qui oblige les bonunes, mais de nos efforts à l'effet d'obtenir des institutìons qui les auronchissent et les rendent metile urs. Passons avx Barbares, et suivons Pie IX.
H saggio del Corresponàant è fondamentale per la conoscenza del pensièro dell'Ozanam su uomini e fatti della vigilia del '48 italiano, nonché delle sue convenzioni politicosociali.1) Vi sono anche giudizi originali, come ad esempio quello su Gregorio XVI, di cui l'Ozanam riconosce, rappresentando una vera eccezione in tutta la letteratura liberale ottocentesca laica e cattolica (sì pensi all'aspra condanna dei Tommaseo in De//1Italia), non solò le qualità di principe profondamente dotto, amico delle lettere,
x) In esso, scrive il tao maggior biografo, l'Osanna ha deploy<5 le plus de talont, depensé le plus de trésor* d'inlbrmatìons, d'ardentea convinetions et, conséqucmmcnt, d'éloquence et de persuasion L. BAUNA ito, Frédéric Osanniti d'après sa corrfapondancet Paris, 1914, p. 369. lì saggio è stato reoentemento divulgato in Italia da G. DORÈ, Federico Ozanam. Scritti sechi. Rocca S. Casciano, 1953, pp. 75-103.