Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno
<
1959
>
pagina
<
318
>
318
Bernardino Ferrari
protettore delle arti , ma anche le oneste intensioni di iniziare le riforme della procedura giudiziaria *) e la franchezza con cui, di fronte alle rovi* ne ancor calde della Polonia, quando tutte le regalità costituzionali tacevano , aveva, in pieno concistoro, protestato vibratamente contro le furie dell'imperatore del nord . Ma le pagine più vive e più attraenti sono naturalmente quelle dedicate a Pio IX e alle sue riforme che, secondo l'Ozanam, corrispondevano perfettamente ad un preciso e maturato piano di conciliare gli interessi della Chiesa e dello Stato con quelli materiali e morali dei suoi sudditi. Per quel che riguarda poi il vibrante e, per molti, conturbante invito passons aux barbares et suivons Pie IX, spiegherà FOzanam (lettera al Foisset del 28 febbraio 1848) che andare verso i barbari, verso il popolo, non significa fare il gioco degli agitatori, dei cattivi capi, che il popolo stesso segue non trovandone dei migliori. Significa rendere giustizia ai suoi diritti, fargli maggior posto nei pubblici affari, dar sicurezza ai lavoratori contro la miseria. Significa prender finalmente in considerazione quegli aspetti della vita sociale che la monarchia assoluta e gli uomini di Stato, responsabili dell'ordinamento politico instaurato dal Congresso di Vienna, avevano sempre ignorato. In tal senso, passare al popolo non significa incoraggiarne i furori, ma strapparlo alla barbarie, renderlo consapevole della dignità umana, elevandolo all'ordine morale e civile, fondato sui principi del cristianesimo.
Questo da un punto di vista generale. Per quel che riguarda l'Italia, gli scritti dell'Ozanam di questo periodo rappresentano un lucido e completo esame, condotto con amore non disgiunto da obiettività, di tutti gli aspetti della situazione politica della penisola in quei mesi di attesa. Nel saggio del 10 febbraio si parla di una nuova confederazione italiana , al fine di realizzare la formula dell'indipendenza italiana. Ciò mostra che FOzanam concretamente aderiva, per la sistemazione della penisola, alla soluzione indicata, nel 1847, da Massimo d'Azeglio e da Cesare Balbo.2) Era il massimo che, prima dello scatenarsi del movimento quarantottesco, si potesse sperare, tenuti presenti anche gli interessi del mantenimento della pace e della stabilità in Europa.
L'Ozanam, quindi, si allineava, praticamente, sulle posizioni di coloro che, sfuggendo la forzata contrapposizione reazione-rivoluzione, avanzata dal Metternich per legittimare la reazione quale unica via per combattere la rivoluzione, vagheggiavano una Italia liberale e riformatrice, terza
t) Quelle di cui si è occupato in. un'attento, monografìa Paolo Dalla Torre.
*) '.VI, D'AZEGLIO, Proposta di un programma per V opinione nazionali) italiana, Firenze, 1847, ristampato in Scritti e discorai politici, per M. DE RLIBRIS, Firenze, 1931,1, np. 215-269, e C. BALBO, Lettere di polìtica, 1847.