Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <320>
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Bernardino Ferrari
situazione italiana, scrìtto dall'Ozanam, che nell'equipe aveva il compito specifico di occuparsi della politica estera. Alla luce dei fatti più recenti sono ripresi dall'Ozanam alcuni motivi e spunti delle lettere da Roma e, soprattutto, del saggio sul Carrespondant: il giudizio su Gregorio XVI, l'esaltazione di Fio IX, la valutazione del doppio ordine di difficoltà incon­trate dal Papa nell'opera riformatrice, l'appoggio del popolo, la condanna della politica austriaca in Italia, la proposta della Lega. La figura di Fio IX appare in primo piano, celebrata com'è nel suo duplice aspetto di liberatore dell'Italia e di iniziatore di un'epoca nuova della civiltà.
Coll'accoppiare la fermezza alla mitezza quale caratteristica del carat­tere di Fio IX (aveva già insistito su questo punto nel saggio del 10 feb­braio), l'Ozanam vuole confutare un'accusa che, già insistente allora, venne poi raccolta e ripetuta dagli storici: l'essere state le azioni del Pon­tefice, nel primo biennio del pontificato, determinate da una generosa impulsività, dal desiderio del favore popolare, non sorrette quindi da quella convinzione che solo può venire da un piano meditato. Dell'opera del Pontefice e del partito riformatore l'Ozanam invece mette in rilievo, ancora una volta, la coerenza, la corrispondenza alle tradizioni ed ai co­stumi italiani ed infine il fatto di rispondere essa ad un programma preor­dinato e studiato.
Lungi dall'essere il risultato di pressioni della piazza tumultuante, le concessioni largite al popolo da Pio IX sono, a giudizio dell'Ozanam, vere e proprie riforme maturate nella meditazione e nella preghiera.
L'Ozanam osserva che quando, due anni prima, Gregorio XVI, prin-cipe sapiente e sacerdote zelante, mais qui avait laissé dans ses conseils temporels trop d'influence aux ennemis de l'Italie et de la liberto, scen­deva nella tomba, in Italia regnava una calma di morte: avviliti, i sudditi degli Stati romani non speravano più nulla né dall'autorità né dall'insur­rezione, gli Austriaci facevano buona guardia nel Lombardo-Veneto e sanguinose repressioni tenevano soggetti i sudditi del Regno delle Due Sicilie.
In quest'atmosfera stagnante, l'avvento di Pio IX parve manifestare una di quelle ispirazioni proprie dei primi tempi della Chiesa, in contrasto con tutte le tradizioni della diplomazia europea, in quanto il nuovo Ponte­fice, lungi dall'cssersi formato a quella scuola, proveniva dal ministero pastorale, esercitato nella meditazione solitaria e nell'assistenza ai poveri e ai diseredati. Si vide cosi rinascere quella Roma, che molti avevano creduta morta e sepolta, si videro cortei, fiaccolate imploranti dal Pontefice quella benedizione che rende durevole la libertà.
Ce n'era abbastanza per allarmare i pavidi, i profittatori di abusi, discendenti dai profughi della Rivoluzione dell'89, ì quali ultimi compian-