Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <327>
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/ cattolici de L'Ere nouveUe 327
Le intemperanze del liberalismo radicale e le incertezze di quello moderato, qui rilevate e deprecate (è in fondo questo lo scopo primo del­l'articolo) ostacolano, a giudizio delTOzanam, l'opera di Pio IX e tradiscono le speranze del popolo qui vent la liberté mais consacrée par la foi, et qui déchirerait la constitution le jour où des mains imprudentes en auraient effacé la souveraineté méme temporelle du Pontife .
Negli scritti del 15 maggio e del 22 giugno, ritroviamo alcune radicate convinzioni delTOzanam, Egli torna ad esaltare le riforme di Pio IX, dolendosi solo del loro limitato raggio d'azione che, per il momento, non si è esteso a tutto il popolo. Rimaste inalterate la sua fiducia nel popolo e la sua fondamentale diffidenza verso la borghesia del danaro, è evidente che l'Ozanam continua a coltivare la speranza di una profonda trasforma­zione strutturale della società in senso democratico, trasformazione cui do­vrebbe essere preposto, ovviamente, un popolo maturo, capace di intendere e di favorire un vasto ed illuminato programma di democrazia cristiana.
Già nell'articolo del 10 febbraio sul Correspondant l'Ozanam aveva scritto che il più fermo sostegno del Pontefice riformatore è, dopo Dio, il popolo , e che il Governo pontificio trova in esso una base ben piti solida che nella borghesia intaccata dal deismo del XVIII secolo, come una volta dall'ateismo del XVI.
Quando parla di popolo, in relazione alle caratteristiche particolari della situazione sociale in Italia, dove verso la metà del secolo XIX, non esisteva ancora un proletariato industriale, quale invece esisteva già in Francia, l'Ozanam pensa evidentemente agli artigiani delle grandi città ed ai contadini delle campagne. Non gli sfuggiva la necessità di tentare l'inserimento delle plebi cittadine artigiane e delle masse rurali, oscil­lanti tra reazione e rivoluzione, nel movimento iniziato dalle classi medie più colte, necessità di cui invece molti moderati italiani non furono con­vinti. Anzi, tanto l'Ozanam, quanto i suoi amici de L'Ere NouveUe videro proprio sotto questa luce la fondamentale funzione storica di Pio IX negli anni 1846-48, come chiarisce bene una pagina del Rendu. *'
*) Or, à mesate que so forti-fiaitladoctrmcdesrcfornics,l'mstractdesrévolutions afFaiblisMùt d'autunt. Mais cotte doctrmc de fècole nouveUe pnissante par sa modération memo, n'avaft cuora qac dans Ica sphères clcvées: elle ne aéduisait quo Ica ésprits d'elite; elle pausati au-desstis du peuple, et n*y dcHcendait pas. A cctte doctrinc, potir s'imposcr oax roasses, il fallai!, un représcntant comprò pax olle: il fallait quo co représcntant fòt place au rang le plus Jbaut, par non titre, et qu'cn memo temps Q fai. prèti des plus humbles, par sa misHÌon. Il fallait quo ce reprcsenta u t partii t au nom du principe qui rallic, sur lo sol de la Péninsole, Ics sympathies ot Ics enthousiasmee popuUùxos, du principe qui a donne a l'Italie moderne Bea urta, BCB incauta, tonto sa vie sociale, qui a permis à Rome, de ne pas mourir ava ni; l'empire qu'elle ava il. fonde, ot de commenccr une seconde etcrnité Fio IX parut. (Lettre de E, REKDU au Marquis Massimo d'Azeglio Prefaco à la fcroelmre, L'Italie devant la Franca, Farla, 1849, pp. 11-12).