Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <345>
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/ cattolici de VEre nouvelle
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brochure con un rinnovato invito a non illudersi sulla stabilità di una pace basata solo sulla forza:
A quelle condition les Etats Lombardo-Ycnitiens vivront-ila d'une vie nationale, sous la protection d'une armée nationale? A la condition quc, sea intéréts financiera et conunerciaux réglés d'ailleurs pas des clauscs spéciales, l'Autriche, sous la garantie d'une constìtution, donncrait un archiduc au nouvel Etat, ponr témoigner mie son gouvernc-ment rcnonce à l'Italie, non corame vaincu, mais en vainqueur; non en subissant le fait, mais en acceptant le droit; non en s'abaissant devant un ennemi, mais en s'inciinant devant des nations aUiées.
Cette solution aboutit à ce triple resultati elle assurc la paix generale en satisfaisant l'Italie sans blesscr l'honneur de l'Autriche; elle degagé la parole de la France; elle permet de résoudre la question romaine... ,
Que si le cabinet de Paris adbère à cette pensée du cabinet autricbien par la viola-tion de la parole de la France, ccoyant obtenir la paix, il organisera la guerre. La peninsule n'a pas tressailli vainement sous la parole de Pie IX, lorsque le Pontif consacrait aux acclamations du monde, le principe souvcrain des nationalitcs. Jusqu'au jour où le voeu de la justice et du droit sera devenu un fait, l'Italie, qu'on y songe, est ponr le repos de l'Europe une xnenace et un perii (p. 86).
Si sa che a Vienna prevalsero, nell'euforia del successo militare, i propositi intransigenti. H principe Filippo di Schwarzenberg riprendeva la politica del Mettermeli di difesa dell'intangibilità dei trattati del 1815. In un dispaccio del 27 gennaio 1849, inviato dal Gabinetto austriaco ai suoi rappresentanti presso le corti di Berlino e di Pietroburgo, dispaccio che il Rendu riporta (p. 86), si parlava infatti di conséeration nouvelle des principes de justice, et de saine politicane que le Congrès de Vienne a eu la sagesse d'établir . In tal modo la conferenza, che doveva trattare della pace sulla base della cessione della Lombardia a Carlo Alberto, sfu­mava, come scrive il Santangelo nella sua biografia di Massimo d'Azeglio per mancanza di oggetto . *> Le due potenze mediatrici si tirarono indie­tro e la ripresa della guerra con la sua fatale conclusione-2) divenne inevi­tabile. La generosa opera del Rendu e degli altri per influenzare il Governo e l'opinione pubblica francese a favore della causa italiana cadeva nel nulla.
Restava loro solo la riconoscenza dei patrioti italiani espressa, al solito, dall'amico Azeglio che, negli stessi giorni in cui usciva la brochure scriveva al Doubet: Vcuillez remereier Eugènc de tout le mal qu'il se donne à notre intention. Les articles me paraissent du plus grand inerite.3)
i) P. E. SAETTARCELO, Massimo d'Azeglio politico e moralista, Torino, 1937, p. 111.
2) Da una parte il Piemonte, scriveva in quei giorni l'Azeglio alia moglie: quattro milioni e mezzo, dall'altra l'Austria colla Russia per riserva; vedi tu quanti milioni fanno. L'Italia centrale nulla. Napoli ostile! L'Inghilterra interessata ai trattati del quindici... La Francia debole per le scissioni, stanca della Repubblica e del disordine... Tutto ciò non mi presagisce nulla di buono... Se la Lombardia insorgesse sarebbe qualche COBB, ma non insorgerà... Non vedo in bello e perciò Dio ci aiuti . Lettera del 23 marzo 1849; in Lettore di M. d'Azeglio a sua moglie Luisa Blondel a cura di G. CARCANO, Milano, 1872, pp. 347-348.
3) lettera di M. d'Azeglio al Doubet, 21 marzo 1849,in L'Italie de 1847 à 1865 of.tp. 58.