Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <351>
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/ cattolici de L'Ere nouvelle 351
et d'ardentes sympathics pour la cause dont voiis étes le serviteur et peut-ètre le martyr . E allora, allo scopo di influenzare l'opinione pub­blica e di richiamare l'attenzione dei circospetti governanti, egli si serve della cattedra, la seule publicité dont je dispose encore continua nella lettera, leggendo commosso ai suoi studenti, durante una lezione dantesca, l'adniirable manifeste con il quale il Tommaseo gli aveva annunciato que le lion de St. Marc a retrouvé ses ailes . Nella stessa lettera del 24 aprile '49 si rilevano le favorevoli ripercussioni dell'eroica resistenza dei Veneziani nell'opinione pubblica francese e, ancora una volta, si riprendono i giudizi negativi sulla politique matérialiste, che ha perso la libertà italiana come quella francese.
Una nuova invocazione di aiuto è rivolta dal Tommaseo aU'Ozanam con la lettera del 30 aprile 1849, la cui conclusione, nella sua drammatica sinteticità, mostra, da un lato, tutta la passione del Dalmata e, dall'altro, la fiducia completa che egli aveva nella dedizione delTOzanam alla causa di Venezia: Je vous recommande Venise, tonte terre de douleur est la patrie des hommes généreux. Ecrivez, parlez, priez pour nous. Ne dites pas: je ne peux pas grand chose. Qui sait laquelle de tant de rosées vivi-fiera les fleurs fanées? La risposta delTOzanam è scritta il giorno del­l'Ascensione, il giorno in cui, altre volte, Venezia célebrait ses fiancailles avec la mer e reca l'augurio di nuove e più durevoli nozze: celles d'un, peuple chrétien avec la liberté .
La lettera, che è firmata pure dal Maret e dal Rendu, già ricordata, cosi come l'invocazione del Tommaseo, dal Reinhard nel suo studio,** viene qui pubblicata per intiero (Appendice V). Una nota confidenziale della lettera accenna a un passo che mons. Sibour, arcivescovo di Parigi, ha intenzione di fare presso il ministro degli Esteri de Tocqueville a favore di Venezia.
È questo passo quell'otto memorando che il Tommaseo ricorderà poi con accenti di particolare commozione:
Il Sibour scrìve alle preghiere di lui (Valentino Pasini) sostenute da altri benevoli di Venezia e miei, scrisse in agosto al ministro lettera coraggiosa e cordiale, acciocché fosse in Qualche maniera alle angustie della misera città provveduto. E stampo la lettera nei giornali, acciocché la Cancelleria non potesse non darsene per intesa: di che i giornali francesi ed inglesi si scandalizzarono come un prete osusse alzar la voce pei deboli quando suo mestiere era o tacere rinchiuso in sagrestia o non ne uscire che per dare forza, con le sue imprecazioni, ai più forti. Ma gli onesti e i religiosi davvero gioirono di quell'atto che in altri tempi sarebbe non più che Ordinario, adesso fra tanta turba di preti rettili parve miracolo. E fu atto veramente storico, per ammendare in qualche parte i torti di Francia verso l'Italia e stringere fra Francia e Venezia un vincolo sacro e novello . 2)
') Frédiric Ozanam et la Revolution de 1848 en Italie? cù, pp. 604-605. 3) N. TOMMASEO, Venezia negli anni 1848-49, voi. II, cit., pp. 248-49.