Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ;"?RE (L') NOUVELLE"; CATTOLICI ; GIORNALISMO
anno <1959>   pagina <356>
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Bernardino Ferrari
e il Montanelli. Il corrispondente del giornale condanna in modo aspro le intemperanze di una accesa minoranza che, coi suoi atteggiamenti sanculot-teschi, offriva quasi una parodia della Rivoluzione francese. E ne deduce poco liete prospettive per il paese, che aveva esperimentato il liberalismo elevato di Gino Capponi e la cui popolazione era in maggioranza proclive alla moderazione.
J'appelle aitisi (revolution de Florence) Parrivée aux affaires dans ce pays de la {action Guerrazzi-Montanelli. Un fait suffira pour prouver les vues et le but de ces hommcs qui sexaient, moins l'audace peut-ctre, les républicains ronges de l'Italie. Le 6 couxant, le min intére Guerrazzi a noinmu gouverneur de Livoume le profcsscur Pigli, et le 5 au aoir le citoyen de la république démocratique et sociale s'écriait dans un cexcle populaire de Florence: la liberté ne peut s'établir dans le monde que par le droit de conquéte; songez, citoyens, combien de victimes doivent tomber aux pieds de Pautel de la patrie!
Panni ces victimes il y a Paristocratie de la naissance; afin que désormaìs Ics grades et les distinctions soient le prix du mérite personnél et non du morite dea aieux. Parmi ces victimes il faut compter Paristocratie de Pargcnt, car dorénavant la seule propriété vérìtable sera la propriété personnelle. 11 faut compter enfin Paristocratie de la médiocrité... On voit que les grands citoyens qui gouvernent aujourd'nui la Toscane présagent d'bcureux jours à ce fortune pays le plus paisible et le plus comblé de tonte l'Italie .
Dopo l'uccisione di Pellegrino Rossi ed i successivi torbidi, rifugiatosi Pio IX a Gaeta, la condizione del Papa divenne ben presto non solo la questione che assorbiva tutti gli altri problemi italiani, ma nna questione europea di prima importanza.
L'Ere Nouvelle ospitò due scritti di Niccolò Tommaseo: Les événe-ments de Rome jugés par un italien, sull'assassinio di Pellegrino Rossi, nel numero del 29 novembre, e Rome, Venise et la Franco, sulla fuga di Pio IX, nel numero del 5 dicembre. Il Tommaseo vi esponeva le grandi linee della sua politica papale: Io parlai scriveva più tardi, riferendosi ai suoi due articoli deplorando e i fatti del Rossi e la sua morte e la fuga di Pio IX e l'errore di chi ve lo spinse; ma di li colsi il destro a un consiglio che, unico oramai, poteva temperare in meglio le cose d'Italia e di Francia. Consigliai, dico, e in istampa e in lettere, il Governo della Repubblica francese chiamare a sé il Papa, e sottrarlo ai suoi assediatola, e ridonarlo a se stesso, intanto con lo strepito delle pie e liberali accoglienze, coprire il rumore più e più crescente a suon di moneta del nome di Napo­leone: e con tali apparati sviando l'attenzione d'Europa e acquetando le paure dell'Austria, ottenere che ella forse non pensasse a far le viste di ringiovanire l'Impero sostituendo a un imbecille che aveva sentimenti senza idee, un ragazzo che non aveva nò sentimenti, né idee. E consigliavo insieme ad interporsi imperiosamente tra Roma ed il Papa, e obbligando questo e quella al già dato e accettato Statuto, finire quell'Arcadia che si era trasformata in Numidia; e quindi, prendendo animo e autorità, inter-