Rassegna storica del Risorgimento

1859-1860 ; TOSCANA
anno <1959>   pagina <389>
immagine non disponibile

Opinioni e problemi in Toscana 389
felicità, ma di essere o di non essere.x) E la dinastia di Lorena ha se­guito costantemente l'Austria soltanto per l'attaccamento tenace all'as­solutismo, che è comune a tutte le antiche dinastie.2)
Oltre a questo, appare ormai evidente che per il suo benessere è necessario escludere dalla vita d'Italia ogni influenza austriaca e far scomparire gli stati regionali, i quali, non potendo bastare a se stessi, né sul piano finanziario, né su quello politico, sarebbero continua causa di disordini e di torbidi.3)
In sostanza, dopo il 27 aprile, il ritorno della dinastia atterrisce e perciò dev'essere impedito con tutti i mezzi.4) Su questo drastico giu­dizio non c'è, però, unanimità e qualcuno ammette che, quando la Toscana si staccò dalla dinastia lorenese, essa pensò meno a sbarazzarsi di un giogo umiliante, che a rimuovere un ostacolo al libero compiersi delle aspirazioni nazionali. In altre parole, una transazione con quella dina­stia sarebbe stata anche possibile, se dieci anni di oppressione non aves­sero portato il marchio della prepotenza straniera.5)
Molte altre circostanze concorsero a far scadere, con la fiducia, l'at­taccamento del popolo verso la dinastia: di non lieve peso dev'essere stata la voce corrente che il Granduca non conoscesse per niente quanto stava maturando nel paese e che i suoi ministri poco o nulla valessero a tenere il governo* Baldasseroni e Landucci era scritto con sottile arguzia toscana in un libretto destinato al popolo Baldasseroni e Landucci parlavano sempre insieme, e di certo avevano sempre ragione loro. Si turavano gli occhi e poi dicevano: Non c'è nulla da vedere <. Si turavano gli orecchi e dicevano: - Non si sente nulla. Rispose pur bene un bravo avvocato al Granduca, che si maravigliò e cascò dalle
J) L'Assemblea Toscana considerazioni di L. GALEOTTI CÀI., p. 38.
2) R. BUSACCA, La pace di Villa/ranca e l'Italia (lettera inedita diretta agli inglesi nel 1859), L'Aquila, Officine Grafiche Aquilane, 1940, p. 50. Cfr. anche G. MASSARI, Diario dalle cerno voci eli., p. 242.
3) La Toscana e i suoi Gran-duchi austriaci della Casa di Lorena, Firenze, Cam­melli, 1859, p. 65 Cfr, anche D. ZANICHELLI, Bettino Ricasoli e fazione politica unitaria, va. La Toscana alla fine del Granducato, Conferenze, Firenze, Barbèra, 1909, p. 40; La Toscana et ses Grands-Ducs Autrichiens [di UBALDINO PKRUZZI], Paris, Dento, 1859, p. 7.
*) Come finirà?, Firenze, Fioretti, [1859]; N. BELLETTI, Di alcuni avvenimenti di 'storia toscana cit., p. 132; Dalla rivoluzione del 27 aprile all' annessione eh,, p. 19.Ved. anche Appendice, n. 20.
5} M. CAHLETTI, Le elezioni toscane al parlamento naz onale, in Rivisiti contempora­nea, aprile-maggia 1860, p. 193. Assolutamente avversi al Granduca sono: Leopoldo li e la Toscana, parole di un sacerdote al popolo, Firenze, Formigli, 1859, pp. 17-18 e B. CINI, Sui danni economici recati dall'Austria atta Toscana, Firenze, Tip. del Vulcano, 1859, p. 12.