Rassegna storica del Risorgimento

1859-1860 ; TOSCANA
anno <1959>   pagina <404>
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Renato Carmìgnani
24.
[Firenze, 23 marzo 1860].
Il discorso di Montanelli fu certamente fatto con molto artifizio, e in quel momento non poteva produrre buon effetto sull'animo degli ascoltatori. Ma la disapprovazione acerba e la censura severe di cui è stato fatto seguo alPuniversalc mi sembra meglio provenire da mala prevenzione verso la per­sona che parlava, ohe da pacato giudizio delle cose dette. Le quali non tutte a me sembrarono ingiuste, né false, né inopportune, quando tutti tacquero le stesse verità che forse sentivano, e quando quelle era l'ultimo giorno in cui tali verità si fossero potute in piena assemblea dire.
25.
Firenze, 29 giugno 1860.
Secondo le notizie d'oggi, alle promesse di larghe concessioni il Re di Napoli ha fatto succedere lo stato d'assedio in quella Città. Vorrei che ciò fosse vero perchè anche coloro che sarebbero stati disposti ad accettare quelle promesse conoscano la loro falsità, e i pericoli che nascondono. Io credo oggimai impossibile far entrare il popolo italiano in altra via da quella che conduca all'unità inazionale. E come il pensiero e il proposito di raggiun­gere questa unità ha fatto tacere tutti i partiti, e cospirare tutti al mede­simo fine, salve rare eccezioni individuali, così, se venisse a bipartirsi l'Italia, i vecchi partiti in cui si dividevano i liberali rialzerebbero il capo, le forze ora accomunate si scinderebbero, e cosi indebolite con facilità potrebbero venir poi combattute separatamente e vinte dagli austricanti e retrivi. Vedo le difficoltà grandi che fanno ostacolo al conseguimento dell'unità e prima fra tutte il Papato, che è e dovrebbe rimanere italiano, e in Italia. Ma se questa difficoltà potrebbe vincersi lasciando Roma al Papa, senzachè per questo l'unità nazionale venisse a mancare, non vedo il fine dei pericoli e dei mali a cui ci condurrebbe la divisione in due regni fra i quali impossi­bile sarebbe un'alleanza sicura e durevole. E che sarebbe della Sicilia?
26.
Firenze, 14 settembre 1860.
La nomina del Bertani a Segretario di Garibaldi fa temere alcuni. E molto fanno temere le parole con le quali Garibaldi annunzia ai Palermitani che l'annessione delle Due Sicilie al nuovo regno sarà decretata dal Quirinale. In ciò io vorrei vedere piuttosto un artifizio diretto a vie meglio legittimare al cospetto delle Potenze avverse l'ingresso delle truppe nostre negli Stati Romani. Ma dal fidarmi a questa interpretazione mi trattiene l'animo del Dittatore, che sembra di tal natura da non prestarsi a tali artifizi.
27.
licenze, 8 ottobre 1860.
Spero che le cose d'Italia abbiano a volger presto a buon termine E il malgoverno di Sicilia e di Napoli avrà anch'esso contribuito alla solu-