Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; ROSSETTI GABRIELE ; MOTI 1821
anno <1959>   pagina <422>
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Pompeo Giannantonio
tamcnte, e quindi non è difficile concepire, che il cumulato sforzo del popolo tutto dovca vigorosamente scuoterlo e calpestarlo: Che questo popolo è cosi concorde nella sua volontà, che se delle urne di scrutinio girassero di città in città, di villaggio in villaggio a raccogliere i voti di ciascun cittadino, si troverebbe esser tanti coloro che dessero il voto per la loro schiavitù piuttosto che per la lor libertà, quanti sono i pazzi di un ospedale in faccia ai non pazzi di una nazione : Che (p. 6) l'unione de' nostri concittadini è quasi più santa del collegio stesso degli apostoli; poiché se in tredici pur si trovò tra quelli un traditore, in diecimila se ne troverebbe appena un scio fra noi: Che quella pretesa setta altro non fu che il segreto congresso de* saggi, i quali non trovando altro mezzo per eludere la vigilanza del dispotismo sospettoso, se non quello di un santo arcano; e persuaso che non ha forza il braccio se non gli vien dal cuore e dalla mente, cercò di raccogliere sotto il velo del mistero l'abitator del palagio e quello del tugurio per nudrirli de* più sani principi! della morale e della politica; affinchè, ranno­date insieme tutte le classi della società ch'erano state dall'orgoglio distaccate, e formata di tutta la nazione una sola famiglia, si cercassero i mezzi di appagare il voto comune già in mille guise pronunziato: Che se questa è setta allora la Spagna non è che una gran setta; una gran setta il Portogallo; tutt'i popoli che uscirono di servitù o vorrebbero uscirne son parimenti settarii; settaria l'umana ragione e chi la segue; e quindi i soli esenti da questa taccia sarebbero i nostri nemici: Che indarno (p. 7) la malignità straniera comanda a tutte le penne vendute de* gazzettieri di sporcare di mille calunnie le loro screditate carte, spacciando che qui il popolo insorge contro il He, mentre la furia dell'anarchia semina di cadaveri il nostro florido terreno; poiché tali bugie non hanno ormai nessuna influenza sullo spìrito umano, sapendosi che negli stati dove non vi è libertà di stampa, si dee scrivere ciò soltanto che il governo vuol che si scriva: Che mentre quel ben ordinato urbanissimo governo rifiutava fin di ricevere e di udire le nostre diplomatiche missioni noi anarchici insanguinati abbiam rispettata sino allo scru­polo la sua legazione qui permanente: Che ehi si appiglia alla menzogna per nuocere altrui crede troppo ingiusta la sua causa, e giustissima quella dell'av­versario; talché ringraziano il cielo che i nostri nemici per dirci male non trovano altro mezzo che quello della calunnia: Che i gufi maligni i quali al favor delle tenebre alzan la voce si rimbucheranno confusi all'apparir della luce; luce santissima di verità, bella come quella dell'aurora di Monte-forte: Che indarno coi falsi testimoni! (p. 8) di ministri sleali, e con gl'infami scrivani di venali follicularii si è tentato calunniar sette milioni d'innocenti innanzi all'illuminato tribuna'.e de' potentati europei; poiché la verità offesa griderà a que' giudici de' popoli di ritorcere i fulmini sul capo de' calun­niatori: Che indarno si è dipinto con neri colori un popolo virtuoso, il quale si è fatto innanzi al trono con la spada nel fodero e la ragione alla mano, per reclamare dal suo buon Monarca i propri dritti, conculcati da chi si valeva del suo nome, per andare contro il suo popolo ed il suo trono: Che quel buon Monarca, simile ed (sic) amoroso padre che viene illuminato dello stato deplorabile dei propri figli, cagionato dai nemici di lui e di loro, ha pianto sul nostro male e sul proprio inganno, e ci ha ringraziati di avergli fatto conoscere una verità che giova a noi ed a lui: Che dopo il nuovo patto sociale gli ha tanti scudi di difesa quanti sono i nostri petti, entro ai quali ogni palpito è un omaggio alla Bua virtù ed alla nostra libertà: Che insomma la nostra rivoluzione politica è più il frutto della morale purificata, che delia oppressione insopportabile (p. 9); e che lungi di somigliare a tutte quelle che furono sinora registrate col sangue nella storia del genere umano, si distingue per quel pregio appunto che le si vuole più negare, c che la rende unica e miracolosa, quella cioè, che non è costata neppure una goccia di pianto, tranne quello de* nostri nemici; i quali quantunque sappiano quali noi siamo, pur vogliono ignorarlo, e si sforzano a dipingerci quale vorrebbero che fossimo; ma noi siamo quali ci vuole Iddio. Attendiamo dunque dal tempo la loro confusione e il nostro trionfo (p. 10).
[Continua ponendo in rilievo lo minacce e le menzogne, che i nemici adoperano come armi. I nemici sono soli, mentre i napoletani hanno lo stesso destino della Spagna,