Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; ROSSETTI GABRIELE ; MOTI 1821
anno <1959>   pagina <424>
immagine non disponibile

424
Pompeo Giannantonio
monte: che per conseguenza son argini di riparo non fiumi pronta ad inondare; che ciò anzi è chiaro indizio, che temano lo spirito pubblico in (p. 18) questa parte già dichiarato e il fermento segreto in quell'altra, già pronto a dichiararsi: Sappiamo che la loro cavallerìa* è competente, non iscarsa la loro artiglieria,1) ma sappiamo pure, che per muoversi contro noi deggiono lasciar prima la metà delle loro forze per guardare il proprio, in cui vi è fuoco nascosto sotto cenere insidioso, il quale al primo vento che spirasse dal mezzo giorno (sic) (p. 19) sgombrerebbe, per dar luogo ad un incendio, che può propagarsi fin oltre le Alpi, ov'è disposta gran materia combustibile, da far tutto andare a fuoco in un momento: Sappiamo che le loro finanze sono ridotte a tal cronico languore, ch'essendo lor mancato il solito rinfranco da qualche dissanguata nazione, quel languore cronico è per divenire malattia mortale: Sappiamo che indarno si sono offerti di guernir di loro forze Alessandria-della-paglia ed altre italiche castella, poiché l'avveduta corte torinese non ha altrimenti a ciò risposto, che non la convincente dissuasione di 12 mila uomini di rinforzo a quella piazza d'arme: Sappiamo che essi son forti, noi non siam deboli, con la differenza, che la nostra forma è tutta per noi, e la loro potrebbe esser contro essi medesimi, (p. 20)
E qui non dispiaccia gettar un rapido sguardo al nostro stato, per parago­narlo al loro: e si sappia che tutto ciò che son per dire ò tratto dal lungo rap­porto del nostro ministro dello (sic) guerra, fatto nel dì 4 (p. 21) di ottobre al nostro Parlamento Nazionale: e che, lungi dell'aggiungere, detrarrò forse a quanto egli allora diffusamente espose. Fra qualche giorno vedremo le nostre schiere trionfanti tornare con navi e munizioni, con armi ed armati, cavalieri e fanti, della più ravveduta Palermo; esse congiunte a quelle che abbiamo presenteranno il numero di sessantamila uomini di linea; composti e da quei che avevamo, e da' bravi veterani già evocati da ogni angolo del regno; e rammentatevi che essi son quei medesimi che nelle fervide pianure della Spagna, e nelle balze (p. 22) ghiac­ciate della Russia contemplarono ad occhio fermo la morte. Di più 100 mila impa­vidi militi accorreranno da tutte le nostre provincie e formare un impenetrabile muro di petti spartani alle nostre Termopili abrutinc: e quando dalla pianura ascenderanno sui monti, ove sono avvezzi a combattere, piomberanno di là su i nemici, come nembi pregni di grandini e di saette. Di più, 120 nula legionarii già van raccogliendosi tutto giorno, e il trionfo è scrìtto sulle loro libere fronti. Di più, le nostre fortezze si pongono a gran fretta in istato d'invincibil resistenza, e mille bocche da fuoco toneranno dai loro baluardi per ricordare ai nemici, che questa fu sempre la tomba di chi insultò la pace d'Italia. Di più, la nostra artiglieria di campagna cb'è molto numerosa, e che or rimontata sul prìstino piede ha infiniti vantaggi sull'artiglieria ostile, girerà fica breve di colle in colle, quasi in cerca di chi debba fulminare. Di più, ventimila fucili son già nelle nostre sale d'armi, e quarantamila se ne attendono dalla Sicilia; di più, le nostre fabbriche d'armi sono in grande attività, e fan nascere quasi ad ogni istante nuovi (p. 23) bellici strumenti sotto i nostri occhi. Di più, duemila cavalli si son già comprati, e due mila se ne stanno reclutando, cosicché la nostra cavalleria sarà forte di 9 mila cavalli. E che più? Il numero di combattenti non sarà diverso da quello de' cittadini: tutti pugne-
4) Ecco la distribuzione delle forze austrìache nel regno Lombardo-Veneto: Trenta­mila uomini sono trincerati su due lince lungo il Ticino, che si estendono fino ad Alessan-dria-della-paglia; con 19 pezzi di artiglierìa. Ventiquattromila nomini occupano hi linea non trincerata al di là del Po, da Pavia a Rovigo, comprese Padova e Venezia; con 60 pez­zi di artiglierìa.
Ventimila nomini rimangono in riserva nelle piazze di Brescia, Verona, Bassano, Treviso, Trieste, Trento, Belluno, Ferrara e Comacchio; con SO pezzi di artiglierìa.
Tutta la forza equestre compresa nelle enunciate truppe non è che di 8 reggimenti; cioè circa scimila cavalli.
Tutta l'artiglieria è di 299 pezzi.