Rassegna storica del Risorgimento

OHMS FERDINAND
anno <1959>   pagina <429>
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IL DIARIO ROMANO DI FERDINANDO OHMS
(1-18 AGOSTO 1848)
H Barone Riccardo "Weiss di Starkenfels, meditando a Vienna sulla rivo­luzione italiana del 1848 il 17 marzo dell'anno successivo, mentre la considerava delittuosa sul piano teoretico, a priori, e, quindi, il suo giudizio era del tutto negativo, non si sentiva di esprimere a posteriori analoga condanna. Egli riu­sciva, infatti, a scorgere chiaramente negli avvenimenti, che l'anno precedente avevano minacciato il sovvertimento dell'ordine restaurato a Vienna negli anni 1814 e 1815, un postulato, che avrebbe finito per prevalere, perchè doveva pre­valere. Era il postulato dell'unità e dell'indipendenza, il postulato per cui l'Italia doveva essere italiana e non più austriaca, non più francese . J)
Qualche cosa aveva cosi imparato quel giovane diplomatico vivendo ed operando per alcuni mesi a Roma ed osservando, da testimonio intelligente, i fatti che si erano conclusi nel maggio del 1848 con la rottura delle normali rela­zioni fra il suo governo e quello della Santa Sede. Né egli nutriva dubbi, come affermava poco più avanti nella sua memoria, sul modo di conseguire l'attua­zione della mèta chiaramente indicata: una confederazione italiana costruita seguendo << vie pacifiche , legata da rapporti di buon vicinato alla monarchia d'Asburgo, la quale avrebbe continuato a conservare nel suo complesso plurina­zionale, sia pure con istituzioni liberali e costituzionali, il regno lombardo-veneto, che, perciò, non avrebbe fatto parte della confederazione da lui preconizzata. Il modello da seguire, secondo il Weiss, era offerto dalla Germania, non da quella rivoluzionaria del 1848, e tanto meno da quella del principio del 1849 intesa ad innalzarsi al di sopra dell'Austria stessa per esercitare la propria supre­mazia su tatti i popoli di lingua tedesca, bensì da quella anteriore alla rivoluzione, dalla Germania federale, la quale era tenuta unita soprattutto dalla comunanza degli interessi, che nello ZoUverein sembravano aver trovato la propria ideale realizzazione. s)
Il collega Ferdinando Ohms,s) invece, che era rimasto a Roma anche dopo fl 16 maggio 1848, perchè, accanto alle funzioni di consigliere dell'ambasciata imperiale, esercitava quelle di titolare dell'agenzia per gli affari ecclesiastici,
l) A. FnVEPUzZT, Pio TX e la polìtica austriaca in Italia dal 1815 al 1848, Firenze, Le Mounier, 1958, p. 272.
z) IBIDEM, p< 275.
*) Nato a Kaalj nel 1797, Prima di entrare nella carriera diplomatica, aveva occu­pato il. posto di scrivano nella cancelleria, in cui si rivedevano gli atti dell'amministrazione dei beni della corona situati in Germania, nella Boemia ed in Galizia. Suo padre, consi­gliere aulico ed alto funzionario nell'officio di censura della polizia di Vienna, lo aveva fatto entrare presto nella diplomazia, ed aveva ottenuto dal principe di Mettermeli che fosse inviato come commesso di legazione, a Stoccolma nel 1818. Promosso commesso d'amba­sciata, il giovane Ohms andò a Parigi nel 1828 e due anni più. tardi, promosso segretario d'ambasciata, venne a Roma, dove rimase fino alla morte, che lo colse immaturamente il 18 ottobre 1848.
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