Rassegna storica del Risorgimento
OHMS FERDINAND
anno
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1959
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pagina
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430
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430 Angelo Filipuzzi
seguendo ima prassi istituita dal principe di Mctternich fin dal 1832, giungeva a conclusioni notevolmente diverse.
L'ambasciatore Ltitzow, al momento della sua partenza dalla capitale dello Stato pontificio, aveva affidato ufficialmente la cura degli interessi dei sudditi austriaci al collega bavarese conte Spaur. All'Ohms era rimasta la custodia di palazzo Venezia e degli interessi personali e privati del suo ex principale. Egli, tuttavia, da attento osservatore degli avvenimenti romani dei mesi successivi, continuò a tenere anche i contatti, in via privata e riservata, con gli ambienti più conservatori e reazionari della curia, e, quando gli riusciva di farlo, ad informare il suo governo tramite corrieri di altre ambasciate. *)
I relativi dispacci si limitano, in realtà, a riferire in forma semplice e schematica, qualcuno dei fatti più degni di nota, inispecie Pcco provocata negli ambienti governativi romani, sulla stampa e fra le popolazioni della capitale, dall'avanzata delle truppe del generale Welden nelle legazioni di Ferrara e di Bologna.
Durante i primi diciotto giorni del mese d'agosto egli tenne inoltre un diario, in cui andò annotando minutamente i fatti, le osservazioni ed i commenti, che nascevano spontaneamente nella sua mente su quanto accadeva nella capitale dello Stato pontificio, mentre nella pianura padana si chiudeva la campagna austropiemontese del 1848 con la ritirata su Milano e la conclusione dell'armistizio del 9 agosto.2)
Nelle pagine di questo diario, che qui pubblichiamo nella traduzione italiana con il corredo di alcune note a complemento e a maggiore intelligenza del testo, perchè sono l'eco raccolta da un osservatore che si trova dall'altra parte della barricata,3) si conferma prima di tutto che il Nostro aveva continuato, anche dopo la rottura ufficiale delle relazioni diplomatiche, a mantenersi in stretta confidenza con gli uomini e le cose di Roma, dove egli avrebbe dovuto, a rigore, occuparsi soltanto degli affari correnti fra la curia pontificia e la Chiesa cattolica austriaca.
Sono frequenti gli accenni da cui traspare, invece, che il titolare dell'agenzia ecclesiastica continuava a mantenere spesso rapporti confidenziali, forse non sempre segreti, con gli elementi più. strettamente conservatori, che circondavano il pontefice. Nulla sfugge al suo sguardo di diligente ed attento osservatore: non la stampa, sui cui articoli più impegnativi va polemizzando acutamente; non il tono né il contenuto delle udienze papali e delle disposizioni sovrane, anche riservate, relative alle misure di carattere amministrativo, militare, economico; non il pensiero e i propositi dei capi delle due parti, di quella rinnovatrice e di quella conservatrice, e su di essi va spesso sfogando amaro umorismo, quando non ne fa addirittura oggetto di satira acuta e mordace; non i fatti di cronaca
3) Qualche dispaccio da lai inviato nell'agosto del 1848 al Lebzcltern e conservato nel fondo Alberto Dallolio presso il museo del Risorgimento di Bologna fu pubblicato da C. SPEIAANZOW, Storia del Ritorgimanto e dall'Unità d'Italia, Inalano, HfaMi, 1950, voi. V, p, 214 sg.
*) Questo diario, che porta il titolo originale di Politisene Auizeichnungen aus fiom vom 1. August angefongen (Note politiche da Roma n cominciare dui primo agosto) è conservato manoscritto nel Hans, Hof imd Staatsarehiv di Vienna, Fasz. Rom V. IT249 e consta di una ventina di fogli stesi in tedesco di pugno dell'Autore.
3) Si è seguito il medesimo metodo praticato nel citato lavoro su Pio IX, in cui è stata pubblicata la lunga memoria di Riccardo 'Weiss.