Rassegna storica del Risorgimento
OHMS FERDINAND
anno
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1959
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pagina
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434
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*34 Angelo Filipuzzi
Urbino. Questo editto contiene anche una specie di scusa del Santo Padre quasi che non avesse avanzato alcuna richiesta di soddisfazione per gli ultimi avvenimenti di Ferrara (allorché cioè il 15 del mese scorso un corpo austriaco di 6000 uomini al comando del principe Liechtenstein1) si avvicinò fin sotto le mura di Ferrara, onde concludere un accordo per il vettovagliamento di due mesi della fortezza, affinchè la debole guarnigione austriaca ivi acquartierata non fosse stata abbandonata in preda a privazioni).
Era contenuto inoltre nel foglio il passo seguente: Abbiamo già detto e lo ripetiamo ancora adesso essere nostra volontà che si difendano i confini dello stato, al quale effetto avevamo autorizzato U testé cessato ministero a provvedervi opportunamente.
Questo editto fu immediatamente strappato da tutti i muri e provocò in generale una grande agitazione negli animi.
L'avvocato Sereni, presidente della camera dei deputati, ai è dimesso dalla carica ed anche da deputato ed è partito per Perugia, sua patria.2) Il suo successore è l'avvocato SturbinettL
Dal 31 luglio in poi sono partiti verso i confini dello Stato 6 battaglioni di fanteria, gli squadroni di cavalleria di stanza nelle Legazioni, le due batterie ivi pure stanziate, 6 battaglioni di granatieri ed infine i due reggimenti svizzeri (o meglio i loro resti), che si erano ritirati da Vicenza a Bologna. A Roma si stanno raccogliendo nuove truppe e cioè: un battaglione di minatori, una compagnia di pontieri, due batterie da campo, due reggimenti di fanteria e un reggimento di cavalleria. U maggiore Lentulus,3) inoltre, comandante della batteria svizzera, è stato incaricato di provvedere i seguenti armamenti per la cavalleria: 2000 pistole, 1000 carabine, tutte della specie più recente, 1000 lance e duemila selle ungheresi.
Il ministro provvisorio della guerra P. Campello, che nel suo ultimo proclama alle truppe consiglia di gettare un velo sulla passata amministrazione militare., si dilunga ora nell'emanazione di nuove disposizioni. Particolari sull'argomento sono contenuti nelle fine circolari del 2 di questo mese, delle quali una si occupa dell'insediamento dei consigli di amministrazione, un'altra dei commissari di guerra,4) una terza della Civica e dei volontari, una quarta dell'acquisto di due batterie da campagna e di diecimila fucili a percussione nel Piemonte. In breve sarà pubblicata anche un'ordinanza sull'arruolamento volontario del costituendo corpo dei minatori.
Una statistica delle truppe regolari pontificie di tutte le armi, resa nota già alla fine di luglio, dà con molta esagerazione una forza totale di 24.409 uomini; pare invece che non raggiunga neppure la metà. La forza della fanteria di linea ammonta, secondo quel documento, a 10.400 uomini, quella della cavalleria di linea a 1726 uomini, ecc., ecc.
*) Il principe Francesco Gioacchino Liechtenstein (18021883) prese parte alla campagna austriaca in Italia nel 1848 con il grado di luogotenente generale nell'armata comandata dal maresciallo Radetzky. Più tardi fu promosso ispettore generale della cavalleria.
2) In realtà, il Sereni si dimise la sera del 1 agosto, non il 3, come annota qui l'Ohms, che riceveva l'inform azione con comprensibile ritardo, e la causa principale va ricercata nelle conseguenze delle false notizie giunte a Roma nella giornata del 30 luglio relative alla pretesa vittoria piemontese contro gli austriaci nell'Italia settentrionale e dell'abbattimento degli animi provocato la sera del giorno successivo, allorché si seppe che, invece di una vittoria, i piemontesi avevano subito la sconfitta di Custoza e stavano ritirandosi verso Milano.
3) Il barone Carlo Rodolfo Scipione de Lentulus, nato nel 1806 nel cantone di Berna, era entrato al servizio dello Stato pontificio nel 1833 con il grado di capitano ed era stato-promosso maggiore onorario il 20 loglio 1848. Pia tardi (6-12-1848) fu promosso tenente colonnello onorario e capo dello stato mngg. delle truppe indigeno. Al ritorno del pontefice fu retrocesso e infine escluso dall'amnistia il 16 luglio 1850.
4j Cfr. la circolare in data 2 agosto 1848 pubblicata sul numero 152 della Gazzetta di Roma del 5 agosto successivo.