Rassegna storica del Risorgimento

OHMS FERDINAND
anno <1959>   pagina <436>
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436 Angelo Filipuzzi
Il cardinale Ferretti si è recato a Napoli, per ragioni di salute, pare; ma da lì si è imbarcato sul vapore postale francese non si sa per quale destinazione.
Corre voce che vada in giro per Roma una lista di taglie poste sulle teste di cardinali, prelati ed altri dignitari che dovrebbero essere strozzati.
In mancanza di un ministero ci si trastulla qui con un elenco di nomi, che ne fa sperare uno nel quale il cardinale Soglia rimarrebbe segretario di Stato tanto per gli affari spirituali, quanto per quelli temporali; invece monsignor Corboli diventerebbe vice segre­tario di Stato per gli affari temporali, il conte Eduardo Fabbri ministro dell'interno, Lauro Lauri delle finanze,1) Campetto assumerebbe il ministero della guerra, il duca Mas­simo 2) quello del commercio e dei lavori pubblici, l'avvocato Galletti quello della polizia, e l'avvocato Sturbinetti quello della giustizia*
Il linguaggio dei giornali locali diventa sempre più furente contro l'Austria; il paros­sismo del partito della guerra è salito al massimo grado, di modo che sotto questo aspetto ci si può attendere le più gravi soperchiarle.3) Intanto il popolo è senza guadagno, il com­mercio e l'industria sono morti da molto tempo, e sul Corso han dovuto recentemente essere chiusi trenta negozi, i cui proprietari avevano fatto fallimento.
Ora è posta sul tappeto la questione dell'intervento francese in Italia. Il visconte d'Harcourt, ambasciatore di quella repubblica a Roma, avrebbe espresso l'opinione che, se il governo temporale di Sua Santità dovesse correre pericolo, la Francia si deciderebbe per l'intervento.4)
Roma, 6 agosto 1848.
I giornali romani fanno un gran rumore, perchè fra i prigionieri austriaci di Carlo Alberto si troverebbero anche Bavaresi e cittadini del Wortenberg, il cui arruolamento
l) Il conte Lauro Lauri èra nato a Macerata il 28 ottobre 1805 ed ivi morì il 7 set­tembre 1885.
*) Mario Massimo, duca di Rignano, era nato a Roma nel 1808; vi mori nel 1873.
3) Ne II Costituzionale dell'8 agosto 1848 era pubblicato il proclama lanciato agli abitanti delle legazioni romane da parte del generale austriaco Welden in data 3 agosto con la seguente introduzione: Sembra che il generale "Welden con un solo atto abbia voluto confermare tutte le accuse di barbari, di orde che i figli d'Italia hanno dato, sono ormai due anni, agli Austrìaci. Non solo invadere gli stati di un Monarca che non sia in guerra coli'Austria, non solo minacciare in modo brutale qualunque resistenza, ma giungere' nuovo Attila per avvalorare la minaccia contro gli Stati della Chiesa, a presentare lo spettro della distrutta Sermide, sulla quale si può almeno nel diritto, che i tempi non hanno cancellato del tutto, affacciare l'alto dominio, costituiscono del proclama dell'Au­striaco comandante un capo di opera di civiltà vandalica. E degna di nota l'impostura che quel proclama contiene, di avere cioè per iscopo l'austriaca invasione liberare il Pon­tefice da una fazione. Simile impostura è degna di stare vicino alle tante che la perfidia dei nemici interni di Pio IX con lena instancabile scagliò contro di lui . Circa il linguaggio dei giornali locali cui qui accenna ancora il nostro autore cfr. anche l'articolo di fondo firmato da Cesare Agostini ed uscito sul n. 116 del 5 agosto 1848 de Jl Contemporaneo.
*) H duca (non visconte) Francesco Eugenio Gabriele Harcourt (1786-1865), liberale francese, era passato dall'esercito alla diplomazia e, non essendo stato contrario alla rivo­luzione del febbraio 1848, il governo provvisorio lo aveva inviato ambasciatore a Roma, dove, dopo l'uccisione del Rossi, tentò invano d'indurre Pio IX ad accettare l'asilo fran­cese. A Gaeta si adoperò per avvicinare il papa al governo piemontese. La previsione, che l'Ohio ha qui sopra formulato, si è avverata, coma è noto, nella primavera successiva con la spedizione del generale Oudinot.