Rassegna storica del Risorgimento

FRANCESCO IV DUCA DI MODENA E REGGIO ; MENOTTI CIRO
anno <1918>   pagina <649>
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Oro Menotti e 41 Duca dì Modena 049
1 ribelli. U Pioppi credevasi meri che altro capace di tale azione, avendo egli ferito lo stesso Menotti la sera del 3 lebbraio. Passammo solitariamente il Po coli'ultimo crepuscolo della sera, giunsìmo a Man- tova alle 8 circa. La numerosa guardia a Porta Teresa c'insospettì che anche ivi i rivoluzionari volevano alzar la testa.... In caserma v'erano due cannoni carichi a mitraglia e colla miccia accesa..., U prigioniero Menotti fu condotto nelle carceri di quella fortezza -
Per testimonianza del Galvani, il giorno 11 febbraio, quando 3... A. R. e la sua Corte erano tuttavia in Mantova, a un semplice desiderio del Menotti si recò nel suo carcere il cav. Sebregondi ff. di I. R. Delegato Provinciale, al quale chiese libri, fuoco e licenza di servirsi del denaro proprio in migliorare la propria condizione. Invitato poi da esso cav. Sebregondi a dire se altro occorrevagìi ài manifestare* replicò egli non aver dichiarazioni da fare ad altri fuorché all'Autorità da cui dipende il giudicare di lui, cioè al proprio Sovrano; del che fu redatto processo verbale, firmato si da Sebre-* gondi, si da Giro, e da me consultato nel suo originale. Partita poi da Mantova la Corte, egli rimase in piena balia di quelle autorità, talché ove vi fosse stato il minimo precedente segreto patto di com- plicità, avrebbe avuto ogni mezzo di redimersi dalla pena, e perdere il Duca .s II mezzo l'ebbe, e non ne usò; non già perchè il se­greto patto non esistesse, come il Galvani maliziosamente vuol dar a credere, ma perchè appunto quel segreto patto gl'inrponèva il silenzio; né la lealtà del Menotti, cuore dei pia generosi, era da venir meno ad una promessa, anche a costo del proprio sacrificio. Ben lo sapeva Francesco IV, esperto nel conoscere gli uomini. Lo prova quell'avere appunto affidato all'Austria il suo complice, mentre po­teva farlo guardare da* numerosi soldati fedeli che l'avevan seguito in esilio. * Astuto com'era, e sicuro di non mettere il piede in fallo.
* Verso B confini del Modenese il Menotti fri lasciato in custodia a soli tre dragoni. Tra questi era il Pioppi, quegli stesso ohe l'aveva ferito e proso nella notte del 3 ed ora stava oon lui dentro la carrozza. Gli amici o parenti di Ciro so lo erano guadagnato,e tentarono, por mezzo di Ini, trarlo in salvo Ed egli avea acconsentito e ci si era pi-ovato, ma gli altri due dragoni che scortavano la earrozza. non vollero saperne ; onde il Pioppi, condotto il Menotti, nel carcero di S. Benedetto, per lo suo meglio, svignossela in Francia, ove poi mori . 6fo fc-HSOABPI 6>, Giro Menotti e la rivoluzione dell'anno tSà fa Modena? pp. >
BOSASS I.,Op. cil., pp. 80-88.
GALVAKI C, Op.clt, IV, 90-91.
i Scrive ne' suoi Bicordi inediti Francesco V: Dopo uno o dne giorni di riposo in Mantova, le fedeli nostre truppe, per Lognago marciarono nel borgo d'Uste nella Padovana, ove stettero finché mio Padre, sciolto il nodo a "Vienna, si disponeva a rientrare nel suol Stati . 0r, TìosmiM, jg Op*, ojfe,- p. 104-