Rassegna storica del Risorgimento

ROMA ; MINUTI LUIGI ; MUSEI
anno <1959>   pagina <446>
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
I FONDI ARCHIVISTICI DEL MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
XXV. - LE CARTE DI LUIGI MINUTI
Il Museo centrale del Risorgimento possiede due fondi che possono servire ad illustrare le vicende del mazzinianesimo dopo la morte dell'Apostolo. Quello di Felice e Al in a Albani, che ci porta sino alla soglia della seconda guerra mon­diale e questo di Luigi Minuti, che, invece, ci lascia allo scoppio della prima. Grosso modo, le lettere indirizzate all'animatore della Fratellanza artigiana di Firenze e raccolte in quattro buste (595-598) abbracciano gli anni 1876-1914. Incontriamo in esse quasi tutti i personaggi che diedero vita al movimento mazziniano, ad eccezione degli esponenti maggiori, quali Saffi, Quadrio, Nathan, Alberto Mario, le cui lettere, forse, sono state sottratte all'archivio, che, acqui­stato dal Capo del Governo dalla vedova del Minuti, è entrato a far parte del­l'archivio del Museo nel 1939. *)
Gli argomenti trattati in queste lettere sono sostanzialmente due: uno pra­tico, l'altro teorico. H primo si ricollega alle difficoltà finanziarie dovute, in parte, al sostentamento di innumerevoli giornali, che richiedevano non solo denaro, ma anche materiale editoriale, mentre erano sempre le stesse borse che si aprivano e le firme che si avvicendavano. L'altro, ben più importante, è più propriamente politico e riguarda la organizzazione della propaganda, da un lato, i dissidi con i repubblicani di altre tendenze, dall'altro, e, infine, i rapporti con il marxismo.
Cerchiamo di seguire gli sviluppi politici della Fratellanza e del partito mazziniano, spigolando qua e là alcune frasi dei corrispondenti di Luigi Minuti, il quale, il 26 ottobre 1876, poteva ancora scrivere a Ernesto Nathan (si conserva la minuta della lettera): Gli internazionalisti di Firenze non hanno la minima importanza. Sono in gran parte buoni operai, illusi dalle buone promesse che li vengono fatte. Fra capi vi sono anche di quei giovani che Mario qualificò: bor­ghesi dilettanti di proletariato. Nessuno poi ha un fine detcrminato: non mettono fuori che negazioni .
Da Napoli, 1*11 giugno 1877, arriva un grido scoraggiato di Carlo Dotto de' Dauli (14 lettere, 1876-1899): L'avvenire è molto buio, la reazione si avanza minacciosa, grazie al nefando governo dei destri consorti e di quello dei sinistri... Qui abbiamo plebi abbrutite, borghesia pessima, pochissimi cittadini buoni,
J) Un appello per evitare la distrazione delle Carte Mintiti era stato lanciato da G. F., La dispersione dell'archivio Minuti, in Camicia rossa, a. IX (1933), n. 7, p. 148. Sull'archivio della Fratellanza artigiana , vedi la nota di SERGIO CAMERANI, in Archivio storico italiano., a. 95 (1937), voi. II, pp. 219-220.