Rassegna storica del Risorgimento
NATALI GIOVANNI
anno
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1959
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pagina
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452
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452 Amici scomparsi
Degli studi, pubblicati negli Aiti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le provincia di Romagna, mi limito ad indicare: I) Riccardo Cobden in Italia. La sua visita a Bologna e Vopinione nazionale nel 1847; 2) Notizie e considerazioni su l'assemblea delle Provincie Unite italiane del 1831; 3) Il Congresso Generale dette Legazioni di Bologna, Forlì e Ravenna nel genn. 1832; 4) Jl Card. Giuseppe Albani a Bologna Commissario straordinario per le quattro Legazioni {gennaio-giugno 1832); 5) Il generale Guglielmo Pepe nel 1848 e la retrocessione dell'esercito napoletano.
Non si può non ricordare, inoltre, una vera e propria infinità di altri stadie letture che, negli ultimi anni, s'erano più particolarmente fermati su argomenti del periodo napoleonico, dal 1796 in avanti, con una esplorazione scrupolosa, metodica, scoprendo e mettendo bene in evidenza, in tante comunicazioni successive, le radici di tutto l'ulteriore svolgimento del nostro riscatto, come preparazione, correnti di idee, lavoro della stampa, evoluzione politica, militare, patriottico-nazionale ed economica, sociale e religiosa della nostra coscienza italiana.
E chiuse la sua attività di storico in quel magistrale discorso tenuto alia Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, nel Centenario del 1859, che, per dottrina, forma letteraria e profondità è uno dei suoi lavori più belli.
Questi nostri uomini, l'un dopo l'altro, passano, e la società, sempre più frettolosa, sembra non abbia tempo d'accorgersi del loro passaggio.
Ma chi ha trascorso una vita tutta piena di lavoro instancabile e di probità a tutta prova, come il prof. Giovanni Natali, non potrà esser dimenticato, di certo. Già la vasta mole della sua produzione storica, scientifica, letteraria, filosofica e sociale costituisce il suo migliore e maggiore monumento.
Ho parlato finora del geografo e dello storico, ma è da ricordare che il Natali aveva, anche in altri campi, una preparazione cosi profonda da poter trattare dei più svariati argomenti, con eguale padronanza e con eguale sicurezza. Veg-gansi, a tal proposito: Del classicismo civile nette opere sociali di Pietro Ellero (1909); Catone Uticense e lo Stoicismo romano (1910); Socrate nel giudizio dei Padri Apologisti (1912); Cadore di Giosuè Carducci (1957); Uno scolaro del Carducci: Severino Ferrari (1957).
Accanto a Gaspare UngarcDi, ad Oreste Trebbi, ad Albano Sorbelli, ad Aldobrandino Malvezzi de' Medici, a Fulvio Cantoni, a Francesco Giorgi, a Luigi Bava, ad Emilio Orioli, a Paolo Mastri, vicinissimo ad Ernesto Masi, a Domenico Zanichelli ad Alberto Dallolio, a Tommaso Casini, Egli, è, certamente, stato uno dei nostri maggiori e migliori.
L'esempio suo rimarrà a lungo. Bologna può gloriarsi d'aver dato i natali a figli come il prof. Giovanni Natali, il quale, per certo, alla sua cara città ha tributato un cosi amoroso culto, come pochi altri; ed alla nostra Italia, col suo studio, con la sua mente, col suo insegnamento, con le sue conferenze, con un'attivi tà che non aveva soste ha dato tutto il meglio di se stesso.
L'Istituto per la storia del Risorgimento e la .Rassegna, alla quale concorse a dar tanto prestigio, oggi Lo ricordano, come uno degli spiriti eletti, che, lasciata la terra, veglierà sulla Patria, da Lui sempre tanto caramente diletta.
GIOVANNI MAIOLI