Rassegna storica del Risorgimento
NATALI GIOVANNI
anno
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1959
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pagina
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453
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LIBRI E PERIODICI
GINO LUZZATTO, Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune; Baci, Laterza, 1957, in 8, pp. 109. L. 500.
Nel cordo della concreta ricerca, anche a chi si dedica di preferenza alla storia delle idee, che per essere autentica storiografia deve essere condotta, come ricordava recentemente il Cantimori, con lo stesso scrupolo di controllo e di precisione erudita usato per la storia dei fatti dai seguaci del metodo storico positivo e della critica storica positiva, *' si presentala necessità di andare a fondo nella scoperta della situazione storica sa cui le idee stesse fioriscono. E spesso la sua formazione accademica, quasi esclusivameute umanistica o etico-politica, impedisce allo storico di illuminare adeguatamente quella situazione, proprio per la deficienza degli strumenti di ricerca delT economico, che di ogni situazione storica è parte rilevante.
L'Università di Pisa, grazie anche alla sensibilità del titolare della sua cattedra di storia. Armando Saitta, ha avvertito questa lacuna nella preparazione accademica fornita dalle Facoltà di lettere, dalle quali escono quasi tutti i nostri ricercatori, ed ha invitato a tenere, presso la sua sede, un breve corso di lezioni di storia economica uno dei nostri più autorevoli maestri della disciplina, Gino Luzzatto.
Le cinque lezioni, raccolte in un volumetto dagli Editori Laterza nella loro Biblioteca di cultura moderna , tendono a fare il punto dello sviluppo delle ricerche storiche sull'economia italiana, mettendo in evidenza quegli argomenti, poco o niente affatto studiati, verso i quali i giovani studiosi potrebbero con maggiore profitto indirizzare le loro indagini.
Infatti il Luzzatto, dopo una prima lezione di carattere metodologico, in coi affronta la questione dell'essenza stessa della disciplina, dei suoi metodi e della sua problematica nei rapporti con quelli propri della scienza economica e della ricerca storica tout court, riaffermando l'autonomia della storia economica e il suo carattere di disciplina storica, passa ad esaminare quasi esclusivamente la storia dell'economia agraria italiana, la più trascurata dalla nostra storiografia.
La seconda lezione e la terza sono rispettivamente dedicate all'agricoltura italiana nell'alto Medioevo e alla vita economica delle città e delle campagne nell'età dei Comuni.
Senza addentrarci nell'esame di questi due capitoli anche perchè i periodi da essi presi in esame non sono molto pertinenti al carattere di questa rivista, possiamo dire che essi ci danno un quadro esauriente, anche se rapido, della nostra storiografia sull'argomento e che sono punteggiati di osservazioni assai interessanti, come quelle sul carattere puramente amministrativo della, curtis e sull'assurdità dell'esistenza di un mercato curtense.
La quarta lezione, dedicata ai primi secoli dell'età moderna, si inizia con l'esame di quelle opere storiografiche che hanno contribuito negli ultimi venticinque anni a sfatare la tesi di una decadenza economica continua dell'Italia dagli ultimi anni del secolo XV alla metk del XVIII: lo studio dello Chabod sullo Stato di Milano nell'impero di Carlo Y, l'opera del Fanfara sulla rivoluzione dei prezzi, fenomeno al cui aspetto generale europeo lo stesso Luzzatto ha dedicato notevoli pagine della sua Storia economica 2) i lavori del Parenti, del Cipolla, del Consiglio, del Maddalena ecc.
1) DELIO CANTIMOHI, Testimonianze per A. Renaudett in Rivista storica italiana , 1959, LXXI, I, ppjttS.
2) GOTO LUZZATTO, Storia economica deWetà moderna e contemporanea. Parte I. L'eli moderna, Padova, 1950, pp. 190-194.