Rassegna storica del Risorgimento

NATALI GIOVANNI
anno <1959>   pagina <454>
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454 Libri e periodici
H Luzzatto passa poi ad esaminare l'economia del periodo, dicendoci che se indub­biamente il XVI è un secolo di decadenza per l'Italia, esso però nella seconda metà presenta anche dei periodi di ripresa; la decadenza si manifesta invece in forma irrepa­rabile già nei primi decenni del secolo XVII, aggravata, poi dalla politica mercantili­stica dei maggiori Stati e specialmente dal colbcrtismo, che portava l'industria francese a sostituire sui mercati europei quella italiana.
Anche per quest'ultimo periodo, come d'altronde per qualsiasi periodo storico, non si pnò parlare di una decadenza continua; ma l'attuale stadio degli studi storici non ci consente di determinare quali siano state le fluttuazioni della vita economica italiana nell'epoca in questione, anche e soprattutto perchè ci manca un'adeguata conoscenza delle condizioni dell'agricoltura, che in questo periodo non poteva non esser diventata la principale attività del paese; ignoranza più. che deprecabile, data l'abbon­danza delle fonti che però, proprio per la loro ampiezza, dovrebbero essere indagate con un lavoro in équipe.
L'ultimo capitolo, che tratta dell'età contemporanea, muove dalla descrizione della ripresa economica mondiale nella seconda metà del Settecento: la fisiocrazia e il diffuso interessamento per l'agricoltura, il grande sviluppo dei commerci transocea­nici, la rivoluzione agraria ed industriale in Inghilterra, le nuove ideologie sociali ed economiche, per passare poi in rassegna le ripercussioni italiane di quel movimento di idee e di fatti: il sorgere delle accademie agrarie, l'esigenza della perequazione tribu­taria e l'impianto dei nuovi catasti o il perfezionamento dei vecchi, l'abbandono della politica annonaria da parte dei comuni, le prime soppressioni delle corporazioni e delle dogane interne. La lezione, poi, dopo un breve esame dell'economia italiana nell'età napoleonica, si apre ad una panoramica sulla vasta storiografia sul periodo 1750-1850, dal Gioia al Cattaneo, al Prato, sino agli storici pia recenti. Si chiude con un'elenca­zione di esempi di fonti per la storia contemporanea, la cui vastità e abbondanza fa postulare ancora, giustamente, al Luzzatto la necessità di un coordinato lavoro colle­giale.
Correda il volume un'ampia e ragionata bibliografia sull'età medioevale e moderna.
piccolo libro si rivela così un sussidio prezioso non solo per gli studenti, ma per tutti coloro che si interessano di studi storici, economici e civili; anche perchè la trat­tazione che esso fa dei problemi economici è sempre strettamente connessa con quella dei fenomeni sociali e politici. Lo studio della storia economica ha premesso infatti il Luzzatto nella prima lezione, chiarendo i metodi e la problematica della sua disci­plina deve essere affiancato e rafforzato da una conoscenza sicura dell'economia e dei suoi problemi sempre rinnovantisi, ma deve conservare la sua piena autonomia e seguitare ad essere una disciplina storica, che vede nell'economia uno degli aspetti del divenire della società umana, e considera lo sviluppo di questa società come l'og­getto più alto dei suoi studi e non può quindi isolare il fatto economico dagli altri fatti che condizionano lo sviluppo di quella società. Definizione, questa, che non può non trovare consenzienti tutti coloro che esercitano, oltre le distinzioni di economico e civile, fonti alle volte di incomprensioni e di riserve verso le altrui fatiche, il mestiere di storico.
RAFFAELE MOLINELLI
CORRADO VXVANTI, Le campagne del Mantovano nell'età delle riforme (Studi e ricerche, 8). Milano, Feltrinelli, 1959, in-8, pp. 263. L. 2700.
Anche se questo volarne si presenta come libro di storia locale tanto per l'argo* mento trattato, quanto per le partizioni dei capi ioli che sembrano non uscire dallo schema di un'indagine storiografica accentrata su elementi economico-sociali relativi al Mantovano nell'età delle riforme, tuttavia si pone ben al di fuori dello schema proposto dal titolo sia perchè l'autore, con precisa conoscenza di causa, entra apertamente nel dibattito più vivo sulle questioni di fondo della odierna storiografia *e non solo per quanto con-