Rassegna storica del Risorgimento
NATALI GIOVANNI
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1959
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pagina
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460
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460 Libri e periadici
detta stake-iiìr-socieiy-theory, in base alla quale solo coloro che hanno un interesse immediato nell'ordinamento sociale hanno diritto a partecipare attivamente alla vita politica dello Stato e a guidarne il corso, teoria questa che tutti i membri della Convenzione di Filadelfia condividevano sulla scia dell'impostazione lucida e sintetica datane da Mason a vantaggio degli interessi dei ceti, possidenti.
Questi aspetti che già Charles Beard aveva messo in luce nel suo famoso libro An economie interpretation o/the Constitution oftìie United States (New York, 1913), accentuandone però l'impostazione economicistìca, sono ampiamente discussi dall'Aquarone, che respinge decisamente ogni suggestione in favore di una interpretazione meramente xnate-xiaUstica dell'operato dei componenti della Convenzione di Filadelfia, come ci attesta la sua attenta analisi sull'influenza del pensiero del Montesquieu nella formazione della classe politica nord-americana, e come ci dimostrano le acute osservazioni sulla differente valutazione dell'uomo e della storia che dominavano i legislatori delle due rive dell'Atlantico;. Ai Francesi dell'Assemblea nazionale, protesi alla ricerca dell'ottimo costituzionale derivante dalla visione illuministica del progresso storico, si oppongono gli americani della Convenzione, desiderosi invece di controllare l'individualismo egoistico dei soggetti in un sistema politico fondato sulla tradizione più rigorista del protestantesimo anglosassone, dominato come era da una concezione antropologica basata sulla idea di una naturale depravazione dell'uomo.
Non è chi non veda, pertanto, l'ampiezza della prospettiva storica del saggio delTAqua-rone, che, senza cadere in facili generalizzazioni, perchè ogni suo giudizio è vagliato dopo un'accorta ed intelligente documentazione (si guardino per esempio le affermazioni sui diritti dell'uomo e sulla libertà religiosa), riesce a offrire al lettore italiano un quadro di insieme veramente esauriente della prima esperienza costituzionale e liberale del mondo moderno, contribuendo cosi a colmare una grave lacuna delle nostre conoscenze storiche.
CABLO GHISALBEKEI
MAURICE VADSSARD, JansSnisme et gaìlicanisme aux orìgines religieuses du Risorgimento; Paris, Letouzey et Ané, 1959, in 16, 143 p. S. P.
In questo suo agile volumetto il V. si propone l'esame di quelle correnti spirituali italiane, che, nell'imminenza del Risorgimento, proclamarono la loro discendenza ideale dal riformismo cattolico francese dei secoli XVII e XV ili. Quelle correnti, cioè, oltramontane in opposta direzione, le quali guardano alla Francia di Port-Royal e delle quattro proposizioni gallicane come alla patria dello spirito. Si giova per questo suo rapido esame dei risultati più sicuri ai quali sono giunti gli storici italiani nel dibattito, che, riaccesosi tra la fine dell'altro secolo e gli inizi del presente intorno agli studi del Ruffini e del Rota, ha acquistato via via in vivacità e interesse ed è lungi dall'esaurirsi. Le ricerche, quindi, del Ruffini e del Rota, del Rodolico, dello Jemolo e del Codignola (ma perchè non anche del Caristia e del Passerài?), così come quelle del Gazior, del Préclin e dell'Orcibal e i carteggi editi dal Codignola e dal Savio sono il terreno solido dal quale muove la trattazione, la quale non manca di chiarezza e di vivacità ed è destinata ad interessare un pubblico assai più vasto degli iniziati. Ma il pregio del volumetto vuol essere anche quello di mettere a profitto per la prima volta i carteggi di giansenisti italiani e francesi con Angustia-Jean-Charles Clémcnt, il futuro vescovo costituzionale di Versailles. Questi carteggi, riuniti in quattordici volumi in quarto, sono conservati nella biblioteca del Seminario di St.-Sulpicc a Parigi, insieme con altri sette volumi di Lettres italiennas, indirizzate a un magistrato giansenista amico di Clouient, il consigliere de la Motte de Coudray. Di questa considerevole fonte, che copre complessivamente gli anni dal 1758 al 1791, il V. ci offre qualche ghiotta primizia, ma si resta con l'appetito Insoddisfatto nelFepprendore che ne fanno parte corrispondenze del card. PUBBÌOIICÌ, del Foggini, del Tamburini, dello Zola, del Bottarì, del Del Mare, del Ricci. Un altra preziosa raccolta di lettere al ClCmcwt viene dal V. segnalata nel ms. 4983 della Bibliothèqnc de I'ArsenaL