Rassegna storica del Risorgimento

NATALI GIOVANNI
anno <1959>   pagina <519>
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Vita dell'Istituto
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Il ciclo di conferenze organizzato dal Comitato è proseguito con quelle del preadente dell'Istituto, che ha parlato il 6 aprile u. 8. sul tema: Cavour da Plombières a Villafranca ; di Giovanni Spadolini su: Pio IX e il 1859 e di Paolo Alatri: Correnti e lotte politiche nel decennio di preparazione .
H presidente del Comitato aw. Emilio Furio, ha commemorato il centenario del 1859 a Asola e a Cerignola nel dicembre u. s. Aveva anche rievocato Giovanni Acerbi in giugno a Castel Goffredo e, nell'ottobre aveva parlato a Volta Mantovana.
Le indicazioni date nel precedente fascicolo nell'artìcolo Un museo all'aperto vanno integrate nel senso che, per Solferino, le segnalazioni furono integrate sul posto, in lunghi sopraluoghi, dalla particolare competenza dei prof. Piero Pieri e Carlo Pischedda.

MILANO. - Il 7 novembre u. s. il dott. Novello Papafava dei Carreresi ha parlato presso il Musco,del Risorgimento, sotto gli aaspici del nostro Comitato, su: Badoglio a Caporetto .
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MODENA. - Nel quadro delle commemorazioni regionali del centenario del 1859 mosse dalle quattro Deputazioni di Storia Patria dell'Emilia e della Romagna, si è tenuta, 1*8 novembre, in Modena la celebrazione relativa agli antichi ducati di Modena e di Reggio dopo le analoghe commemorazioni tenute a Bologna dal compianto prof. Natali e a Parma dal conte dott. Giuseppe Salvatore Manfredi.
Dopo alcune parole introduttive del presidente prof. Tommaso Sorbclli, il prof. Ferdinando Manzotti ha pronunciato un'elegante e bene informata orazione nella quale ha messo chiaramente in luce la situazione modenese dopo l'armistizio di Villafranca, gli atteggiamenti delle classi economiche, dei ceti militari nonché tutti quegli intrecci politici che, per la tenace opera del dittatore Farini, per il fermo volere delle popolazioni, per gli sviluppi internazionali seppero vincere gravi difficoltà e i pericoli di restaurazioni ormai impossibili. Tuttociò contribuì a concretare Punita definitiva, prima dell'Emilia con la Romagna, poi di tutta l'Italia attraverso le annessioni, per i concordi e decisi intenti delle popolazioni che da Piacenza a Rimini seppero fare da sé .
In precedenza il prof. Emilio Nasalli Rocca aveva comunicato alla Deputazione modenese un suo studio sulla letteratura ' legittimistica ' posteriore al '59, negli antichi ducati di Parma e di Piacenza e Modena.
Il relatore ha passato in esame, con particolare cura e competenza, le opere che pren­dono in considerazione la posizione della Duchessa reggente di Parma, Luisa Maria. Principale tra esse è l'opera del De Riancey (1861) che narra minutamente i fatti accaduti nell'estate del '59 secondo le interpretazioni del tradizionale legittimismo encomiastico romantico mettendo in rilievo gli sforzi per una neutralità nel conflitto che era ormai storicamente e diplomaticamente impossibile. Numerose furono poi le pubblicazioni (per altro prevalentemente biografiche) uscite in occasione della morte della Duchessa avvenuta in Venezia prematuramente, nel '64. Il prof. Nasalli Rocca ha a questo punto fatto notare che questi scritti non sono dovuti a elementi locali (il sentimento legittimistico fu del resto molto scarso anche nelle categorie aristocratiche) ma piuttosto a scrittori francesi. Ciò Io si deve spiegare anche mettendo la cosa in relazione con le origini familiari della sovrana ed ai legami da lei sempre mantenuti con gli esponenti dei legittimismo francese capeggiato da suo fratello conte di Chambord. Un legittimismo ovviamente antibonapartista che danneggiò quindi, presso l'Imperatore Napoleone IH, la causa borbonica parmense.
Dopo essersi soffermato sul legittimismo nel Ducato di Modena (la vita del Duca Francesco V scritta dal Conte De Volo può ritenersi un classico ha dotto il conte Nasalli Rocca nel campo della letteratura legittimistica), il relatore ha accennato anche olla narrativa ed alte interpretazioni che degli eventi dei Ducati tra il '59 ed il '60 diede il piò qualificato periodico del tempo che sia appartenuto a quell'indirizzo solitamente chiamato antirisorgìmentalc e che costituiva ovviamente i sentimenti di quanti non potevano tro-