Rassegna storica del Risorgimento

anno <1960>   pagina <4>
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Renzo De Felice
samente denigratoria dell'Angeli,1) ambedue vecchie, disinformate, acri­tiche, condotte con criteri preconcetti assolutamente inaccettabili.
In attesa che qualcuno voglia darci tale biografia, vogliamo fornire agli studiosi del periodo rivoluzionario alcuni documenti inediti o poco noti, alcuni elementi e giudizi interpretativi che, oltre a dare una prima informazione un po' precisa, possano, appunto, stimolare una più appro­fondita ricerca ed uno studio complessivo dei molteplici aspetti della personalità del Ceracchi. Dato il carattere di questo studio e le nostre competenze, trascureremo completamente l'aspetto artistico della perso­nalità e dell'attività del Ceracchi, limitandoci a rinviare per essi ad un prossimo lavoro di uno studioso americano (non per nulla gli Stati Uniti, non avendo come l'Europa sentito il mito napoleonico, sono l'unico paese in cui la memoria del Ceracchi è rimasta viva), Ulysse Gandvier-Des-portes, direttore del museo di Florence nella Carolina del Sud, a cui si devono già alcuni importanti saggi sul Ceracchi scultore, tra i quali, di particolare interesse anche ai fini del nostro assunto, uno sul busto del generale Bernadotte eseguito dal Nostro nel 1799 a Parigi.2)
Giuseppe Ceracchi nacque a Roma il 4 luglio 1751 3) da Domenico e da Lucia Balbi. Il padre era orafo. E questo un primo elemento della sua biografìa già di per se stesso interessante. Anche il Ceracchi, dunque, usciva da quella piccola borghesia a mezzo artigiana e a mezzo intel­lettuale che diede al movimento democratico e al giacobinismo italiani di quegli anni tanti loro membri. A Roma, soprattutto, essa era partico­larmente inquieta, scontenta, insoddisfatta, spregiudicata, aperta agli influssi ed ai motivi novatori più disparati e a volte estremi, pronta a dar di torno ad una situazione per essa particolarmente pesante. A fianco della borghesia intellettuale propriamente detta e ad alcuni nobili illu­minati, i suoi membri affollarono sempre più, durante tutto il secolo, i
*J D. AÌMSBH, La -vita avventurosa di Giuseppe Ceracchi, in II Marzocco, nn. 31-38, 40, 43, 44 6, 13, 20 sett., 4, 25 ott,, 15 nov. 1931.
La documentazione, salvo alcuni documenti dell'anno IV, di cui si dirà, e alcune notizie sul processo, non è molto supcriore a quella del Montanari. L'interpretazione, poi, in chiave di esasperato nazionalismo, si riduce ad una contìnua condanna del Cerac­chi, considerato un uomo privo di principi, vendicativo, desideroso solo di far denari e antinazionale .
2) U. GAiwvrER-DESPonTES, Ceracchi et aon buste, du gin. Bernadotte, in Bulletta dà Musée Bernadotte, giugno 1957, pp. 812.
Nello stesso fascicolo è riprodotta la traduzione (pp. 3-7) di un articolo di G. EK.-HOLM, A propos d'un buste de Bernadotte, già apparso sul Svenska Dagbladet del 13 ott. 1955, nonché una nota di F. DEBAISIEUX, Une nouveUe acquisition du Musée Bernadotte (pp. 1315), sulla stessa questiono.
3) La fede di nascita è stata pubblicata da C. GRADAJIA, Giuseppe Ceracchi-scultore romano (1751-1801), in Boma, ottobre 1924.